Pfas, l’Europa dice «no» al livello zero nella futura direttiva comunitaria sulle acque potabili. L’Europarlamento a Strasburgo ha bocciato le proposte avanzate anche da Lega, Pd e 5 Stelle per una riduzione totale o parziale dei limiti di Pfas: la proposta vincente prevede un limite di 500 nanogrammi litro totali di Pfas e 100 per singolo elemento, valori più alti di quelli veneti.
Una delegazione del comitato Mamme No Pfas, ieri nella città alsaziana, aveva chiesto agli eurodeputati «un atto di coraggio nell’esprimere il voto, per tutelare i nostri figli». Ma l’obiettivo zero non è stato raggiunto. Quattro le proposte in campo: una per lo zero «assoluto» sostenuta dalla Lega, una per lo zero «tecnico» (variabilità di 5 nanogrammi) dei 5 Stelle, la proposta del centrosinistra europeo già premiata dalla commissione Ambiente (100 nanogrammi litro per Pfos e Pfoa, 300 nanogrammi litro per gli Pfas totali) oltre alla proposta iniziale della bozza di direttiva. Quest’ultima è stata sostenuta dal Ppe (popolari europei) e ha ottenuto la maggioranza: i limiti fissati, già citati sono superiori a quelli stabiliti già da tempo dal Veneto (30 nanogrammi per il Pfos e 90 per il Pfoa, poco più di 300 in totale). A questo punto l’unica modifica potrebbe arrivare da una prossima riunione dei ministri europei dell’Ambiente.
Mentre le proposte di 5 Stelle e Pd sono state votate anche da tutti gli eurodeputati italiani, la proposta leghista non ha incassato il sostegno del centrosinistra. «L’Europa delle lobby ha votato no al nostro emendamento. Scandalosa doppiezza di Pd e Forza Italia – attacca la capogruppo Mara Bizzotto – che a Strasburgo fanno l’esatto contrario di quanto dicono in Veneto». Dei «Dem», 25 a Strasburgo, due hanno votato a favore anche della proposta del Ppe (secondo esponenti del partito si sarebbe trattato di una svista) assieme ad altri due voti analoghi di Fi. Per l’europarlamentare del Pd Damiano Zoffoli «con un lavoro di squadra dei parlamentari italiani abbiamo cercato di difendere e migliorare il risultato ottenuto grazie a un mio emendamento in commissione Ambiente. Purtroppo non è bastato. Speriamo il governo italiano riesca a tornare almeno a quei valori». Amaro anche il commento di Cristina Guarda, consigliere regionale di centrosinistra: «La delusione è enorme, mi attendo che il governo italiano si opponga».
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