Una lettera aperta ai ministri della Salute e dell’Istruzione perché non voltino la testa dall’altra parte, ignorando il pericolo di contaminazione da Pfas delle stoviglie utilizzate nelle scuole italiane.
È quella che ha inviato il Salvagente, dopo l’inchiesta dello scorso giugno che mostrava il terribile sospetto della presenza di queste sostanze cancerogene in piatti, bicchieri e posate compostabili distribuiti nelle mense scolastiche italiane. E l’appello è stato condiviso e firmato da decine di associazioni scientifiche e della società civile.
Tra queste la FNOMCeO – Ordine dei Medici, l’ISDE – International society of doctors for Environment, la Fondazione Allineare Sanità e Salute, l’Associazione di Studi e Informazione sulla Salute (AsSIS), la Rete Sostenibilità e Salute (che comprende 30 associazioni) e il Comitato Food Policy.
Firmatarie anche le associazioni ecologiste Greenpeace, Legambiente e quella dei consumatori CittadinanzaAttiva. Non manca – e non potrebbe essere altrimenti, vista la storia che le ha viste pagare in prima persona e assieme ai propri figli i danni dei Pfas – il sostegno del Coordinamento Mamme No Pfas, così come di Foodinsider e Slow Food che proprio sulle mense, elaborano ogni anno un Rating dei menu scolastici.
La richiesta al ministro della Salute Roberto Speranza e a quello dell’Istruzione Patrizio Bianchi è semplice: evitare che nei piatti dei nostri figli finiscano i Pfas. Le soluzioni ci sono: utilizzare stoviglie riutilizzabili nelle mense scolastiche, come si fa in molte città italiane (in sicurezza Covid) e fissare nei bandi per le forniture delle mense scolastiche l’obbligo di prodotti compostabili privi di composti perfluoroalchiliche esistenti già in commercio solo qualora sia impossibile ricorrere ad alternative riutilizzabili.
Questo è il testo della lettera aperta inviata dal Salvagente e dalle 12 associazioni firmatarie ai due ministri.
Ai ministri dell’Istruzione e della Salute
Oggetto: Sostanze potenzialmente tossiche nei pranzi a scuola, la soluzione c’è. Adottiamola subito
A seguito di due importanti inchieste, una condotta da Il Salvagente, l’altra dal BEUC (Associazione europea dei consumatori), si è scoperto che in molti prodotti a contatto con gli alimenti, in particolare quelli compostabili in pasta di cellulosa, vi erano sostanze dannose (PFAS, per-fluoro-alchili) per la salute. Fanno parte di questi prodotti anche piatti, posate e bicchieri usati nelle scuole, dall’asilo alle elementari, con potenziali rischi per la salute di bambine e bambini.
Quanto è emerso soprattutto dall’indagine del Salvagente è che sul mercato dei compostabili esiste una pericolosa disparità e una distorsione che vede da un lato le stoviglie certificate che hanno un limite di sostanze fluorurate di 100 ppm e dall’altro una sostanziosa fetta di mercato (la più economica e dunque quella maggiormente utilizzata anche nelle mense scolastiche) che non fornisce alcuna assicurazione in tal senso e non è costretta ad alcun controllo.
Nelle ultime settimane una rete di associazioni si sono unite, per sottoporre questa criticità all’attenzione dei Ministri competenti affinché intervengano in modo risoluto.
Il problema oltre che sanitario (i Pfas sono potenziali cancerogeni e interferenti endocrini e secondo EFSA, ridurrebbero l’efficacia dei vaccini a livello immunitario) è anche ambientale: questi prodotti conferiti in discarica potrebbero tornare come Compost nel terreno, alimentando un inquinamento indiretto. I PFAS sono definiti “elementi eterni”, perché sono praticamente indistruttibili. Gia nel 2020 le linee guida della Società italiana di Igiene – SITI – invitavano al mantenimento di distanze di sicurezza a mensa, senza l’utilizzo di stoviglie usa e getta, a tutela della salute dei più piccoli.
Le soluzioni ci sono
Le soluzioni ci sono, la prima: utilizzare stoviglie riutilizzabili nelle mense scolastiche, come si fa in molte città italiane (in sicurezza Covid). La seconda: fissare nei bandi per le forniture delle mense scolastiche l’obbligo di prodotti compostabili privi di composti perfluoroalchiliche esistenti già in commercio solo qualora sia impossibile ricorrere ad alternative riutilizzati. È importante mettere in sicurezza le scuole di ogni ordine e grado da questo scenario di rischio, da subito.
Non vorremmo, come in altri casi, dover ammettere che “sapevamo dei rischi ma non abbiamo fatto nulla per evitarli”, con costi enormi per la salute dei nostri figli e del nostro ambiente.
https://ilsalvagente.it/2021/09/23/pfas-nei-piatti-delle-mense-134103/