“Oggi l’assessore regionale all’agricoltura annuncia di aver affidato ad Arpav una campagna di analisi e monitoraggio sui pozzi privati nella zona rossa contaminata dai Pfas. Un’operazione da 40 mila euro, che, oltre ad arrivare con grave ritardo, dimostra ancora una volta che la gestione regionale sulla vicenda è totalmente caotica”.
Il giudizio è della consigliera regionale Cristina Guarda (AMP). “Voglio ricordare alla Giunta che esattamente un anno fa la dirigente del Settore promozione e sviluppo igiene e sanità pubblica della Regione aveva perentoriamente chiesto alle aziende di lavorazione-produzione di alimenti e agli allevatori di eseguire degli auto-controlli, a proprie spese, per individuare le caratteristiche qualitative dell’acqua. A quel punto – spiega la Guarda – erano le Ulss a dover valutare gli esiti delle analisi e fornire ai privati, in caso di superamento dei limiti di accettabilità, indicazioni in merito alle azioni correttive da adottare. Ora, come in un grottesco gioco dell’oca, si torna indietro e si ricomincia con le analisi. Sembra davvero che la Giunta regionale sia incapace di coordinare le diverse azioni. Nel frattempo – conclude la Guarda – le aziende chiamate in causa dall’Ulss, visti i risultati delle auto-analisi, brancolano nel buio non sapendo come mettere in sicurezza i pozzi da soli e a proprie spese”.
2 marzo 2017