L’Arpav inizia i controlli all’interno dello stabilimento chimico Miteni di Trissino: ieri i tecnici regionali hanno passato buona parte della giornata per le prime verifiche, concentrandosi in particolare sugli impianti di produzione e stoccaggio dell’acido GenX.
Miteni, che ha circa 130 dipendenti ed è in concordato di continuità, nei giorni scorsi è stata oggetto di una diffida della Provincia: entro una decina di giorni dovrà dimostrare in modo soddisfacente le cause del ritrovamento dell’acido GenX in falda. Il rischio è la sospensione delle autorizzazioni a lavorare, quindi la chiusura degli impianti. L’azienda è anche al centro di un’indagine da parte della procura di Vicenza per il caso della contaminazione di Pfas (composti perfluoro-alchilici) in falda, fra l’Ovest Vicentino, Bassa Veronese e Bassa Padovana.
I tecnici di Arpav ieri sono arrivati all’azienda di Trissino alle 10.30.
«Hanno verificato che fosse ancora sospesa la linea di produzione del GenX. Come è noto è ferma dal primo luglio, da quando è terminata questa produzione» spiegano da Miteni. L’Arpav ha poi accertato che fossero vuoti i magazzini di stoccaggio dello stesso GenX, composto proveniente dall’Olanda che Miteni tratta con autorizzazione regionale dal 2014. I rilievi dell’Arpav sicuramente continueranno nei prossimi giorni. È infatti prevista, fra le altre verifiche, una prova di tenuta dell’intero impianto di Miteni che i tecnici dell’ente pubblico regionale effettueranno in «contradditorio», cioè a fianco degli operatori dell’azienda. Nei tubi e condotte di Miteni verranno fatte passare sostanze con dei traccianti chimici, per permettere alla fine del test di verificare se ci siano perdite e dove siano. L’azienda aveva svolto un’analoga verifica in proprio, con dei consulenti esterni, tempo fa, comunicando di non aver trovato alcuna perdita. La stessa Miteni ad oggi non ha comunque dato un’indicazione o una giustificazione che spieghi il ritrovamento del GenX nella falda sottostante l’industria. Il ritrovamento di GenX è stato peraltro fatto anche nella parte nord del sito, dove non ci sono impianti produttivi, ma con livelli molto bassi e vicini al limite delle strumentazioni.
corveneto