Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea è stata recentemente pubblicata la Raccomandazione (UE) 2022/1431 della Commissione del 24 agosto 2022 relativa al monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) negli alimenti.
Data la crescente preoccupazione riguardo alla presenza negli alimenti di contaminanti persistenti alogenati diversi dai policlorobifenili e dalle diossine, la Commissione Europea ritiene utile includere gli inquinanti organici persistenti (POP) alogenati di interesse prioritario (come i PFAS) nei programmi di monitoraggio europei nei mangimi e negli alimenti.
La raccomandazione, dunque, invita gli Stati membri, in collaborazione con gli operatori del settore alimentare, a monitorare la presenza di PFAS negli alimenti nel corso del quadriennio 2022-2025. Nello specifico dovrebbero essere rilevati i seguenti PFAS:
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acido perfluoroottansulfonico (PFOS);
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acido perfluoroottanoico (PFOA);
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acido perfluorononanoico (PFNA);
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acido perfluoroesansulfonico (PFHxS).
Se possibile, dovrebbe essere anche rilevata la presenza di composti simili a PFOS, PFOA, PFNA e PFHxS, ma con una catena alchilica diversa e con un’occorrenza rilevante negli alimenti, nell’acqua potabile e/o nel siero umano, oltre alla presenza negli alimenti di PFAS emergenti.
Il monitoraggio dovrebbe comprendere un’ampia gamma di prodotti alimentari che rispecchino le abitudini di consumo, tra cui frutta, ortaggi, radici e tuberi amilacei, alghe marine, cereali, frutta a guscio, semi oleosi, alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, alimenti di origine animale, bevande analcoliche, vino e birra.
Poiché attualmente non sono presenti, a livello europeo, dei limiti specifici per tali sostanze negli alimenti, la raccomandazione riporta dei livelli indicativi per alcune categorie di prodotti, che, se superati, dovrebbero portare a ulteriori indagini per individuare le cause della contaminazione.
Le procedure di campionamento da utilizzare sono quelle riportate nel regolamento di esecuzione (UE) 2022/1428 della Commissione che stabilisce metodi di campionamento e di analisi per il controllo delle sostanze perfluoroalchiliche in alcuni prodotti alimentari, di recente pubblicazione.
Le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sono state, ed alcune di esse lo sono tuttora, ampiamente utilizzate in campo industriale e in applicazioni di consumo, ad esempio in rivestimenti antimacchia in tessuti e tappeti, rivestimenti resistenti all’olio in prodotti di carta e cartone a contatto con gli alimenti, schiume antincendio, tensioattivi per l’industria estrattiva e i pozzi petroliferi, lucidanti per pavimenti e formulazioni di insetticidi. Il loro uso diffuso e la loro persistenza nell’ambiente hanno determinato un’ampia contaminazione ambientale. La contaminazione degli alimenti con queste sostanze è dovuta principalmente al bioaccumulo nelle catene alimentari acquatiche e terrestri e all’uso di materiali a contatto con gli alimenti contenenti PFAS. L’acido perfluoroottansulfonico (PFOS) e l’acido perfluoroottanoico (PFOA) e i loro sali sono le PFAS presenti nelle concentrazioni più elevate negli alimenti e negli esseri umani.
Per i dettagli e gli approfondimenti di interesse si rimanda alla consultazione dei documenti pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ai seguenti link: