“Quando non verrà più prelevata acqua dal campo pozzi di Almisano cosa succederà alla falda contaminata da Pfas? È questo che chiedo alla Regione, di verificare con una simulazione degli scenari per conoscere le possibili variazioni delle direzioni di flusso della falda e la conseguente propagazione degli inquinanti in falde adesso ‘Pfas-free’”. Questa è la dichiarazione della consigliera Cristina Guarda (AMP) che sull’argomento ha presentato un’interrogazione a risposta immediata.
“È un campo pozzi imponente che preleva acqua per un vasto territorio del Veneto, visto che serve 13 comuni della provincia di Verona, sette della provincia di Vicenza e uno di quella di Padova, per un bacino di oltre 130.000 abitanti ed ha una capacità di prelievo di 500 litri al secondo, circa il 10-15 per cento del totale dei pozzi presenti nell’acquifero di Almisano. La chiusura è necessaria – prosegue l’esponente della Lista AMP – perché non è possibile continuare ancora a trattare e potabilizzare l’acqua prelevata con filtri al carbone attivo per il contenimento delle sostanze inquinanti, trattamento ora pagato dai cittadini con le loro bollette. Solo che, con l’interruzione dell’approvvigionamento idrico, esiste il rischio concreto di una variazione dei percorsi della falda e la conseguente diffusione delle sostanze inquinanti verso altri pozzi, pubblici e privati, che finora sono stati interessati solo marginalmente dai Pfas”.
“Per questo – conclude la consigliera Guarda – chiedo alla Regione e in particolare all’assessore all’Ambiente, se ha intenzione di effettuare una simulazione sugli scenari legati a un eventuale spostamento della falda, in modo da capire quali siano le scelte migliori per evitare che la situazione possa addirittura peggiorare”.
17 marzo 2017