Sul caso Pfas è guerra legale fra Regione del Veneto e Greenpeace Italia. Dopo che lo scorso 29 maggio la giunta Zaia aveva deliberato all’unanimità un’iniziativa giudiziaria, ieri l’organizzazione ha depositato in Procura una denuncia per calunnia e diffamazione nei confronti di tutti i membri dell’esecutivo. «Nel testo della delibera – dichiara l’associazione – si legge che è ritenuta particolarmente offensiva “la considerazione secondo cui la soglia di materiale litoide scavabile nei prossimi anni in Veneto introdotta dalla Giunta è mafiogena”. Vista la totale falsità di questa affermazione attribuita a Greenpeace e diffusa attraverso i principali organi d’informazione locali, l’associazione ha deciso di procedere legalmente». Quelle parole a proposito delle cave erano state pronunciate in aula da Patrizia Bartelle (M5S), che per questo era stata querelata da Palazzo Balbi, ora accusato dal capogruppo grillino Jacopo Berti di non affrontare adeguatamente l’emergenza inquinamento: «Se Zaia non ascolta noi, che ascolti almeno carabinieri e medici. Ma che facciano qualcosa subito, ne va della salute di centinaia di migliaia di veneti».
22 giugno – Il Gazzettino