Pfas, il monitoraggio sull’incidenza dei tumori tra le comunità che vivono nelle aree interessate dalla contaminazione da sostanze perfluoro alchiliche, verrà esteso nel tempo. Lo hanno annunciato ieri mattina il direttore generale della Sanità del Veneto Domenico Mantoan e il responsabile del Registro tumori del Veneto, il professor Massimo Rugge, in occasione del convegno tenutosi all’Orto Botanico di Padova dal titolo “Divulgare e utilizzare l’epidemiologia dei tumori”.
Oggetto dell’incontro era, appunto, l’importanza di divulgare nelle diverse forme, a diversi livelli e soggetti, le informazioni relative al cancro. Presente al convegno anche il giornalista Michele Mirabella. Ed è stato durante il summit che è emersa la questione Pfas, l’inquinamento della falda nel territorio della Bassa Padovana, del Vicentino e del Veronese, e le malattie correlate. Uno studio della Regione presentato lo scorso autunno ha evidenziato come non solo i tumori non sia no aumentati, ma addirittura diminuiti nelle aree contaminate; in crescita invece le patologie cardiovascolari. Il professor Rugge – rispondendo a una domanda arrivata dal pubblico – ha spiegato come gli studi fatti siano assolutamente attendibili e che verranno estesi nel tempo per una tutela ancora maggiore. «Vigiliamo perché la solidità del dato garantisce la tranquillità della popolazione», ha sottolineato il medico. E c’è un altro dato, emerso dall’incontro di ieri mattina, che dimostra l’importanza dell’informazione in ambito sanitario e in particolare degli screening. C’è stata infatti in Veneto una riduzione della mortalità per il cancro al colon-retto pari al 22% osservata in chi si sottopone ai controlli: una percentuale elevatissima, hanno spiegato gli studiosi. Un risultato reso possibile dal fatto che lo screening anticipa la diagnosi e permette di intervenire immediatamente sulle lesioni. Tré sono gli accertamenti preventivi previsti nel nostro territorio: colon-retto, cervice e mammella. «Dopo 10 anni, nelle regioni in cui sono stati attivati gli screening, stanno uscendo dati straordinari», ha confermato il direttore Mantoan, «La mortalità sta diminuendo e lo screening al colon, in particolare, ha dato risultati notevoli». La richiesta da parte della Regione ai medici è quella di fornire dati recenti in modo da poter impostare un’adeguata politica sanitaria, dando risposte concrete ai cittadini sulla base della situazione reale e non di quella fotografata anni prima. In sostanza meglio avere dati che magari non sono perfetti al 100%, ma che sono sufficientemente attuali, tali da fornire il quadro effettivo della salute dei veneti.
Il Mattino di Padova – 20 dicembre 2016