“Accuse tanto gravi quanto campate in aria. Insinuare che la Regione e il sistema sanitario abbiano omesso di fare qualcosa di fronte all’emergenza Pfas è un insulto, una pesante operazione di disinformazione. Anche la possibilità di alterazioni metaboliche fu pubblicamente prospettata fin dal primo incontro con la stampa organizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, precisamente il 20 aprile 2016. La Sanità regionale ha fatto tutto quanto nelle sue possibilità appena ci fu resa nota la situazione. Abbiamo fatto mettere immediatamente in sicurezza gli acquedotti e avviato una continua collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità grazie alla quale sono attivi gli screening sulla popolazione interessata e sugli alimenti, così come il Registro Tumori Regionale segue con continuità l’andamento per quanto riguarda le ipotesi oncologiche. Come i soloni in questione dovrebbero ben sapere, un screening richiede del tempo per dare le prime risultanze attendibili”.
Con queste parole, l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto risponde alle accuse dei Parlamentari Diego Zardini e Filippo Crimì e alla mozione presentata da una parte dell’opposizione in materia di inquinamento da Pfas.
“Gli studi ai quali fanno riferimento – aggiunge Coletto – sono pubblicati sul sito della Regione e l’ipotesi, per ora solo tale, che l’eventuale ingestione di acqua contaminata possa avere effetti negativi sulle gestanti e sui neonati è ampiamente tenuta presente negli esami avviati”.
“Zardini, Crimì e tutti gli altri che parlano di 80 milioni già stanziati dal Governo – aggiunge Coletto – fanno finta di non sapere che non un euro è destinato alla sanità: si tratta di tutti fondi rivolti alla bonifica ambientale. Per gli aspetti sanitari stiamo spendendo solo fondi regionali – precisa Coletto – che, con gli screening a regìme e le ipotetiche cure collegate, potrebbero superare i 100 milioni l’anno per dieci anni”.
“Non a caso – conclude Coletto – sto facendo presente alla Roma che Zardini e Crimì frequentano assiduamente che non esistono solo la terra dei fuochi e l’Ilva di Taranto. Nella vicenda Pfas saranno necessarie spese ingenti, che vanno tenute in considerazione dal governo, anche perché in questa vicenda la Regione è parte lesa al pari di tutti i cittadini coinvolti”.