Si allargano le zone di protezione e sorveglianza per arginare la peste suina africana in provincia di Pavia. Su direttiva dell’Unione Europea aumenta di 172 il numero di Comuni dove verranno vietate le movimentazioni di suini, sia in ingresso che in uscita, e dove verranno svolti monitoraggi e controlli. Misure che, salvo eventuali deroghe da parte dell’Agenzia di tutela della salute, blinderanno di fatto l’intera provincia di Pavia fino al 18 novembre.
La Ue si è mossa tenendo conto dell’aumento e della localizzazione dei contagi. L’obiettivo è evitare che il virus si propaghi in altre province della Lombardia, regione che pesa per oltre il 50% sul patrimonio suinicolo nazionale. Ecco quindi la necessità di ampliare le zone di protezione e sorveglianza, finora limitate ad un raggio di 10 chilometri dagli allevamenti contagiati. Sono 54 i Comuni entrati nella zona di protezione, 118 quelli nella zona di sorveglianza, senza dimenticare i centri dell’Oltrepo che da giugno erano stati inseriti nelle zone di Restrizione I e II per la presenza di cinghiali infetti, paesi sottoposti a regole ferree che coinvolgono anche la popolazione.
Solo nei comuni che rientrano nella zona di protezione, il veterinario dispone e supervisiona che tutti i movimenti di corpi interi o parti di suini selvatici o morti siano destinati alla trasformazione o allo smaltimento in conformità al regolamento in un impianto riconosciuto, preferibilmente nella stessa area e, se non è possibile, previo nulla osta. È poi vietata la movimentazione di maiali dalla zona di protezione, inclusa quella per pascolo, ma la Regione può autorizzare, secondo modalità e protocolli definiti, il trasporto diretto a uno stabilimento di macellazione appositamente designato. Nella zona di sorveglianza il divieto non si applica quando avviene in quella stessa area se non comporta operazioni di scarico o soste. In entrambe le zone eventuali mortalità anomale o segni clinici riferibili a Psa devono essere segnalati ad Ats.
L’elenco dei Comuni
Sono 172 i Comuni che entrano a far parte delle zone di protezione e sorveglianza, a cui si aggiungono quelli già in zona di restrizione.
Zona di protezione: Alagna, Barbianello, Bastida Pancarana, Borgo Priolo, Borgoratto Mormorolo, Bressana Bottarone, Calvignano, Carbonara al Ticino, Casatisma, Casteggio, Castelletto di Branduzzo, Cava Manara, Cervesina, Codevilla, Corana, Cornale e Bastida, Corvino San Quirico, Dorno, Ferrera, Fortunago, Garlasco, Gropello, Lungavilla, Mezzana Bigli, Mezzana Rabattone, Montalto Pavese, Montebello, Montesegale, Mornico Losana, Oliva Gessi, Pancarana, Pietra de’ Giorgi, Pieve Albignola, Pinarolo Po, Pizzale, Redavalle, Retorbido, Rivanazzano, Robecco Pavese, Rocca Susella, San Martino, Sannazzaro, Santa Giuletta, Scaldasole, Silvano Pietra, Sommo, Torrazza Coste, Torricella Verzate, Valeggio, Verretto, Villanova d’Ardenghi, Voghera, Zerbolò e Zinasco.
Zona di sorveglianza: Albaredo Arnaboldi, Albonese, Albuzzano, Areno, Badia Pavese, Bascapè, Battuda, Belgioioso, Bereguardo, Borgarello, Borgo San Siro, Bornasco, Bosnasco, Breme, Broni, Campospinoso, Candia Lomellina, Canneto Pavese, Casanova Lonati, Casei Gerola, Casorate Primo, Cassolnovo, Castana, Castello d’Agogna, Castelnovetto, Ceranova, Ceretto Lomellina, Cergnago, Certosa, Chignolo Po, Cigognola, Cilavegna, Confienza, Copiano, Corteolona e Genzone, Costa de’ Nobili, Cozzo, Cura Carpignano, Filighera, Frascarolo, Galliavola, Gambarana, Gambolò, Gerenzago, Giussago, Golferenzo, Gravellona, Inverno e Monteleone, Landriano, Langosco, Lardirago, Linarolo, Lirio, Lomello, Magherno, Marcignago, Marzano, Mede, Mezzanino, Miradolo, Montù Beccaria, Montecalvo Versiggia, Montescano, Monticelli Pavese, Mortara, Nicorvo, Olevano di Lomellina, Ottobiano, Palestro, Parona, Pavia, Pieve del Cairo, Pieve Porto Morone, Portalbera, Rea, Robbio, Rognano, Roncaro, Rosasco, Rovescala, San Cipriano Po, San Damiano al Colle, San Genesio, San Giorgio, San Zenone, Santa Cristina, Santa Maria della Versa, Sant’Alessio, Sant’Angelo, Sartirana, Semiana, Siziano, Spessa, Stradella, Suardi, Torre Beretti e Castellaro, Torre d’Arese, Torre de’ Negri, Torre d’Isola, Torrevecchia Pia, Travacò Siccomario, Trivolzio, Tromello, Trovo, Valle Lomellina, Valle Salimbene, Velezzo, Vellezzo Bellini, Verrua Po, Vidigulfo, Vigevano, Villa Biscossi, Villanterio, Vistarino, Zeccone, Zeme, Zenevredo, Zerbo.
Poi ci sono i Comuni dell’Oltrepò che, a giugno, erano entrati nella zona di Restrizione I e II, dove è vietata
- l’attività venatoria,
- l’addestramento cani
- la caccia ai cinghiali.
- Le attività all’aperto sono consentite nel rispetto delle misure di biosicurezza.
Zona di restrizione II: Ponte Nizza, Bagnaria, Brallo di Pregola, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Varzi, Val di Nizza, Santa Margherita di Staffora, Cecima, Colli Verdi (la località di Valverde). Qui è vietata
- l’attività venatoria collettiva di qualsiasi tipologia,
- l’attività di addestramento cani
- l’attività venatoria nei confronti dei cinghiali.
- vanno disinfettati i mezzi di trasporto, ma anche gli indumenti, le scarpe, le attrezzature e tutto quello che viene utilizzato per le uscite.
Zona di restrizione I: Rocca Susella, Montesegale, Godiasco, Borgoratto Mormorolo, Fortunago, Volpara, Borgo Priolo, Rocca de’ Giorgi, Rivanazzano Terme, Colli Verdi (Ruino e Canevino).
- In questi Comuni dovrà essere garantito il rafforzamento della sorveglianza attraverso la ricerca delle carcasse.
Consulta il Bollettino Epidemiologico Nazionale Veterinario (IZS Abruzzo e Molise) – dati e mappe -> Peste Suina Africana