Da venerdì 31 dicembre è in atto con massima attenzione un monitoraggio puntuale delle zone probabilmente coinvolte da casi su cinghiali di PSA, Peste Suina Africana, individuati tra il basso Piemonte e la Liguria». Lo dice la Regione Piemonte in una nota
E ancora: «In attesa della definizione delle aree del territorio da sottoporre a restrizioni per gestire i rischi associati alla diffusione della malattia, l’Istituto Profilattico e l’assessorato alla Sanità, supportato dall’Assessorato all’Agricoltura, si sono subito attivati per la gestione di questa emergenza. Sono in corso continui e costanti confronti con il Ministero, che sarà prossimo ad emanare i dati ufficiali che riguardano le zone coinvolte e definire le azioni che saranno da intraprendere coinvolgendo i Comuni, le Province e anche gli Ambiti territoriali di caccia e le Aziende venatorie».
«Come in più occasioni richiesto ai ministeri competenti dal Piemonte, insieme a tutte le altre Regioni, è necessario che le istituzioni preposte riprendano definitivamente in mano la legge 157/92 per adeguarla alle esigenze attuali con una riforma radicale della legge sulla fauna selvatica – sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa -. Con le norme attuali e la carenza di personale per il controllo non si è più in grado di contrastare il fenomeno di proliferazione dei cinghiali».
A dicembre la Giunta regionale aveva adottato per la prima volta una delibera che estende la possibilità per la stagione venatoria 2021-2022 di applicare dei piani di prelievo numerico-selettivi della specie cinghiale per il periodo compreso tra il 1° ed il 31 gennaio.
«L’intensificarsi dei casi di Peste Suina Africana (PSA) in tutta Europa – aggiungono il presidente e l’assessore – deve aumentare l’attenzione delle istituzioni ad ogni livello, anche UE, per tutelare le produzioni zootecniche e l’economia delle nostre aziende, attivando decisioni urgenti che mettano in condizione le Regioni di poter operare su questa annosa criticità».