La Stampa. La peste suina africana sta superando il confine delle autostrade, per cui l’installazione della recinzione anti Psa, 270 chilometri, sulla carta, tra Liguria e Piemonte, partirà dalle due aree più critiche, Arquata Scrivia e Ovada-Molare. Entro fine mese si auspica di avere il progetto. Intanto sono saliti a 73 i casi di positività, 41 per positività in Piemonte, 32 per positività in Liguria.
Gli ultimi due casi sono stati riscontrati in provincia di Genova, nel comune di Rossiglione (nono caso) e in quello di Campo Ligure (quinto caso).
Lo ha annunciato il commissario straordinario all’emergenza Psa, Angelo Ferrari, al termine del convegno che si svolto a palazzo Monferrato, ad Alessandria. «La recinzione – ha spiegato – sarà flessibile, nel senso che sarà installata nelle aree più critiche all’interno della zona rossa tra le autostrade A26 e A7. Si partirà da Ovada e Arquata perché il virus si sta diffondendo a Est e a Ovest. In particolare, numerosi casi di carcasse positive sono state scoperte oltre il perimetro della A26 nell’Ovadese».
L’autostrada, in questo, non ha svolto la sua funzione naturale di barriera che sta svolgendo altrove. «Con Autostrade per l’Italia (Aspi) – ha detto ancora Ferrari – abbiamo concordato di rafforzare vari tratti con recinzioni che la società sta già installando, come lungo la bretella Predosa-Bettole. Ad Aspi ho chiesto di installare le barriere sotto i viadotti».
La recinzione anti Psa richiesta dalla commissione Europea, nei programmi del commissario Ferrari, dovrebbe essere pronta entro giugno per Arquata e Ovada e poi si valuterà zona per zona.
La spesa stimata per l’intera barriera è di 3 milioni di euro. «A breve sarà emanata un’ordinanza che, accanto alle azioni per fermare la diffusione del virus, dovrebbe prevedere aperture per l’outdoor».