Federalimentare: «No alla junk food tax e all´Iva più cara, incentivare invece le operazioni di fusioni e aggregazioni»
Non è proprio piaciuta a molte aziende – tra le 2.300 presenti al Cibus di Parma chiuso giovedì – la scelta di raggruppare gli espositori per tipologia di prodotto. Perché ogni azienda poteva monitorare i possibili clienti e acquirenti del concorrente. Fenomeno questo che non ha però coinvolto le numerose aziende veronesi presenti alla rassegna nel padiglione delle regioni, nello stand promosso dall´ente camerale scaligero. Notevole il riscontro e impressionante lo spiegamento di produttori dell´alimentare made in Italy.
RASSEGNE. A differenza di altre rassegne (Barcellona, Berlino, Colonia, Parigi e Norimberga in prima fila), infatti, quella parmense è prevalentemente focalizzata sull´Italia. E di Italia si è parlato sia premiando le migliori catene di supermercati (ha vinto una statunitense) interessate al made in italy alimentare sia, in particolare nei convegni. Significativa la convergenza tra il giudizio negativo sulla food tax espresso dall´ex ministro Paolo De Castro, presidente commissione agricoltura all´Europarlamento, e Filippo Ferrua Magliani, presidente di Federalimentare.
Ferrua Magliani tra l´altro, ha lanciato sei proposte per far ripartire il settore, che paga la diminuzione della spesa alimentare degli italiani, non compensata da una sempre più significativa quota di export, come si è dimostrato inparticolare nello stand di Italia del Gusto, il consorzio parmense da Giovanni Rana e che annovera i veronesi Bauli , Aia, Rana, Giv tra i soci. Ed ha ricordato che il 76% degli intervistati da Ismea ritiene di poter confermare nel 2012 il fatturato del 2011.
RICETTE DEL SETTORE. In particolare tra i punti segnati da Ferrua ci sono il sostegno dell´internazionalizzazione ed il contrasto dei fenomeni di italian sounding e contraffazione con la deducibilità degli investimenti promozionali all´estero. Proposta che ricalca quella lan! ciata da Italia del Gusto già due anni fa. Ci sono poi il non! innalzamento dell´Iva, ma anche l´incremento della defiscalizzazione delle operazioni Merger&Acquisition in Italia e all´estero. la ricostruzione dell´Ice, una nuova normativa sul tariffario dei trasporti che soddisfi anche il vettore, il rafforzamento dello schema del riciclo e recupero degli imballaggi, il coordinamento con l´antitrust, nell´applicazione delle norme europee sui claims per non ingenerare ulteroiori incertezze nel settore.
Ma le parole più dure sono state contro una food tax sui junk food (i cibi con i grassi). «Non esistono cibi buoni o cattivi», ha sottolineato Ferrrua, «ma c´è solo una educazione alimentare da sviluppare».
Un bilancio positivo quindi per la rassegna parmense anche se l´affluenza, in attesa dei dati ufficiali, non è parsa pari a quella di altre edizioni.
LE VERONESI A PARMA. Sono state una cinquantina le aziende veronesi presenti a Cibus sia individualmente (come è il caso di Rana, Avesani, Merlini funghi,Giovanni Salvagno frantoio, Leoncini) sia collettivamente come Melegatti e (con Italia del Gusto) Bauli. Tra i 2.300 espositori anche: associazione Pan De Verona, A. Pernigo di Grezzana (olio), Banini Villafranca (dolciario), Bergader Nogarole (formaggi), Biscotti Tonon, Biscotti Primavera, Boschetti Ronco (alimentari), Camera di Commercio, Caseificio Ghidetti Isola Rizza, Citres Bovolone (sottoli e sottaceti).
Molti i consorzi (Prosciutto Veneto Euganeo, Riso vialone nano, olio Veneto, Olio Garda, vino Valpolicella, Monte Veronese, Grana padano e Agriform, Lugana, vino Arcole, Terredeiforti, Merlara, Vino Soave, Vino Durello Lessini). Poi anche Export Verona, Cremonesi Bovolone (Riso), Ferron Gabriele e Maurio Isola della Scala,. Ferrari e Franceschetti, Feeeland Bussolengo Italian Food Trading Sommacampagna, Casara Roncà, Olicaf Zimella, Omnes Negrar, Panificio Zorzi, Redoro, Romiti Valeggio (pastificio), Saladino Grezzana! (frutta secca), Secorservice Verona.
L’Arena – 15 maggio 2012