Un caso di peste suina nel Pavese in un allevamento a conduzione familiare. E per fare il punto sulla situazione e gli interventi da predisporre si è tenuta sabato mattina la cabina di regia con gli assessorati e le direzioni generali Welfare e Agricoltura di Regione Lombardia, l’Ats di Pavia, l’Izsler (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) e Vincenzo Caputo, Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana.
Il caso
Il caso è stato comunicato venerdì da parte del laboratorio del Centro di Referenza Nazionale, della positività alla peste suina africana in un allevamento suino della provincia di Pavia, a Montebello della Battaglia, già ricompreso nella recente zona di restrizione I. E’ stato un anomalo aumento della mortalità ha fatto sorgere il sospetto al proprietario dell’azienda, un piccolo allevamento di suini da ingrasso (circa 160 animali) a conduzione familiare, con annesso macello aziendale.
Riscontrata la presenza della peste suina è iniziata l’indagine epidemiologica tesa a verificare le possibili cause di introduzione del virus in allevamento. Il risultato avrebbe permesso di escludere il contatto diretto tra i suini presenti e cinghiali, grazie alla presenza delle specifiche misure di biosicurezza previste dalle norme e adottate dall’allevamento. Sono stati quindi effettuati specifici campionamenti per verificare l’eventuale possibilità di contagio indiretto tramite gli automezzi aziendali e i mangimi utilizzati in azienda.
L’abbattimento
Sono attualmente in corso, sotto la supervisione della Ats di Pavia, le attività di abbattimento nell’allevamento. Si tratta di un caso isolato e non sono stati messi in evidenza contatti a rischio con altri allevamenti. Nei prossimi giorni verranno incrementate, nelle zone limitrofe, le attività di sorveglianza e di contenimento dei cinghiali.
Piano lombardo
Nell’incontro di ieri della cabina di regia il Commissario Straordinario è stato aggiornato sulle azioni intraprese ed è stata stilata una puntuale pianificazione di incontri per condividere la definizione di misure aggiuntive a tutela del patrimonio suinicolo lombardo.
L’assessore Bedeschi
“Il caso riscontrato – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi – purtroppo non ci sorprende e rende indispensabile l’adozione delle massime misure di precauzione per coloro che operano a contatto con gli allevamenti. Allo stesso tempo, nella riunione tenuta assieme all’assessore Bertolaso con il commissario Caputo, è emerso che alle politiche di contenimento devono affiancarsi sempre di più quelle di eradicazione, a partire dall intensificazione delle attività di controllo e abbattimento dei cinghiali che ormai da mesi, nel territorio pavese e nelle regioni confinanti, hanno raggiunto una presenza invasiva ed eccessiva. Anche grazie al sostegno del Governo non lasceremo nulla di intentato per preservare il patrimonio suinicolo della Lombardia, il più consistente e importante del Paese”.