Romatoday. Mettere in sicurezza i cassonetti più a rischio è la priorità assoluta, affidata ad Ama. Fondamentale sarà poi aumentare la sorveglianza nei parchi vicino ai varchi della zona rossa e la protezione degli stessi, istituiti dall’ordinanza regionale. Il Campidoglio corre ai ripari per arginare l’emergenza legata alla peste suina che sta dilagando tra i cinghiali che popolano le campagne cittadine e troppo spesso fanno visita anche ai cassonetti dei rifiuti nei quartieri interni al Raccordo.
Martedì 10 maggio una riunione dell’apposito tavolo che coinvolge tutti gli attori chiamati a intervenire sul tema: dipartimento Tutela ambiente e Lavori pubblici del Campidoglio, Regione Lazio, polizia locale, protezione civile, referenti dei municipi più a rischio (XIII, XIV, XV). Al centro della discussione il piano da avviare dopo l’ordinanza emanata dalla Pisana. Una serie di misure da adottare per frenare la diffusione della malattia virale e scongiurare gli abbattimenti, ultima ratio che comunque non è stata esclusa dal ventaglio delle azioni.
Cosa prevede l’ordinanza della Regione Lazio
Come agire sui cassonetti
La priorità è appunto quella di perimetrare il più rapidamente possibile la zona rossa. E far sì che i cassonetti non facciano da calamita agli ungulati. Come? Si è inizialmente pensato a delle vere e proprie recinzioni, un’opzione complicata dai tempi di intervento troppo lunghi. Serve muoversi rapidamente. Tre le possibilità opzionate: spostare dove possibile i cassonetti dalla strada nei cortili condominiali, sostituire i secchioni in plastica con secchioni di metallo, più difficili da rovesciare, oppure, altra possibilità, allestire delle piazzole mobili, con camion, operatori Ama e una fascia oraria determinata per la raccolta.
A partire da oggi Ama con i municipi coinvolti effettuerà dei sopralluoghi sul territorio, per valutare gli interventi necessari. Sono circa 500 le postazioni di cassonetti mappate, di cui 300 quelle considerate “emergenziali”. Le strade più a rischio sarebbero via dell’Acqua Traversa e via Italo Panattoni, nel municipio XIV, e via del Fontanile Nuovo nel municipio XIV. Sempre Ama procederà all’attività di comunicazione e informazione alla cittadinanza, con cartelli che verranno posizionati in strada in merito ai divieti e ai cambiamenti legati alla raccolta rifiuti.
I casi di peste suina
Sono intanto quattordici le carcasse di cinghiali morti trovate nella giornata di lunedì 9 maggio, con due casi sospetti positivi alla peste suina africana. Dopo il primo rilevato nella Capitale lo scorso 5 di maggio i casi sospetti provengono ancora dal parco dell’Insugherata. Come spiegano dalla Regione Lazio, le 14 carcasse di ungulati trovate nell’area di Roma sono tutte negative e sono tutte all’interno del Grande raccordo anulare. I casi sono riferiti alla stessa area del caso 0, con i campioni inviati all’Istituto zooprofilattico di Perugia per la definitiva conferma, da dove si aspettano i risultati finali.