Salgono a cinque le positività alla Peste suina africana nel suino domestico dopo che, il 22 giugno scorso, sono stati notificati due focolai in altrettanti allevamenti da riproduzione all’aperto nel territorio della provincia di Reggio Calabria, nel comune di San Luca, della consistenza di 185 animali l’uno e 258 animali l’altro. Il Ministero della Salute ha aggiornato la situazione epidemiologica e chiesto una nuova regionalizzazione alla Commissione Europea.
Il Ministero della Salute ha comunicato che il 22 giugno sono stati notificati due focolai di Peste Suina Africana in altrettanti allevamenti da riproduzione all’aperto nel territorio della provincia di Reggio Calabria, nel comune di San Luca, della consistenza di 185 animali l’uno e 258 animali l’altro.
In aggiunta, la Direzione generale rende noto che nei giorni scorsi anche in regione Lombardia è stato notificato un caso positivo (cui se è aggiunto un secondo, ndr) relativo ad una carcassa di cinghiale rinvenuta nel Comune di Bagnaria, in provincia di Pavia, in una zona già ricompresa nella zona di restrizione parte II a seguito dei casi piemontesi.
Le autorità sanitarie della Calabria stanno predisponendo tutte le misure previste per la gestione dei due focolai, incluse l’istituzione delle zone di restrizione e gli approfondimenti epidemiologici, mentre prosegue l’implementazione delle attività di gestione dei casi nel selvatico, inclusa la ricerca delle carcasse e i controlli anagrafici delle aziende ricadenti in zona di restrizione.
Anche per quanto riguarda la regione Lombardia, visto il nuovo caso insistente in zona di restrizione parte II come già definita da precedenti disposizioni, saranno rafforzate le misure disposte dalle norme vigenti.
La Direzione Generale Sanità animale sta provvedendo ad assumere i previsti obblighi informativi in termini di notifiche di malattia alla Commissione Europea ed ai competenti organismi internazionali e a sottoporre una proposta di nuova regionalizzazione delle zone di restrizione, come stabilita nell’ambito dell’incontro del Gruppo operativo degli Esperti-
In particolare, si sta proponendo alla Commissione Europea l’ampliamento delle zone di restrizione di parte II e di parte III del territorio calabrese già soggette a misure di restrizione con una estensione della zona di restrizione parte I che andrà a raggiungere i Comuni che lambiscono la statale SS 682 Jonio-Tirreno che attraversa la Calabria tra i due versanti est e ovest, e che in tal modo potrebbe
rappresentare un valido presidio di contenimento ove rinforzata con sistemi di barriere.
A titolo riepilogativo si ricorda che, alla data del 22 giugno 2023, la malattia è presente nelle regioni Piemonte e Liguria da gennaio 2022, nel Lazio da maggio 2022, in Calabria e Campania da maggio 2023e in Lombardia da giugno 2023.
I casi di malattia nei cinghiali notificati da inizio epidemia sono in totale 912, di cui 269 nel 2022 e 643 nel 2023.
Nello specifico:
– in Piemonte sono stati notificati 143 casi nel 2022 e 306 nel 2023;
– in Liguria sono stati notificati 78 casi nel 2022 e 273 nel 2023;
– nel Lazio sono stati notificati 48 casi nel 2022 (+ 1 focolaio nel domestico) e 29 nel 2023;
– in Calabria sono stati notificati 10 casi (+ 4 focolai nel domestico) 2023;
– in Campania sono stati notificati 24 casi nel 2023.
– in Lombardia sono stati notificati 2 casi a giugno 2023.
I focolai rinvenuti nel domestico sono in totale 5, di cui 1 nel Lazio nel 2022 e 4 in Calabria nel 2023. Sarà cura della Direzione fornire gli opportuni aggiornamenti rimandando al link del bollettino epidemiologico nazionale della PSA, aggiornato in tempo reale, per ogni approfondimento: https://storymaps.arcgis.com/stories/7f16f51731654a4ea7ec54d6bc1f90d4
NOTA DGSAF REGIONALIZZAZIONE E SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA