Peste suina africana, in audizione alla Camera, il commissario straordinario Vincenzo Caputo, a pochi giorni dalla pubblicazione di un nuovo regolamento sulla Gazzetta dell’Unione europea del 22 giugno, indica i prossimi step che verranno intrapresi al fine di eradicare la malattia, in ottemperanza alle indicazioni europee.
Le misure sono rivolte essenzialmente a gestire l’elevato sovrannumero di cinghiali: 1 milione, secondo le stime condivise.
Frutto, sottolinea Caputo, anche del fatto che il nostro Paese manca di un sistema di regolazione pubblica efficace. L’obiettivo primario, allora, diventa quello di istituire un nuovo meccanismo di bio- regolamentazione.
Da qui, spiega il commissario, il progetto di designare un bio-regolatore, incaricato di pubblico servizio, distaccato all’eradicazione fino al permanere dell’emergenza e coadiuvato da un “piccolo esercito” di addetti anche provenienti dal mondo venatorio.
Tuttavia, in questa nuova strategia di bio-regolamentazione, l’abbattimento non è l’unica via. Il legislatore –precisa Caputo – ha introdotto anche l’eventualità della cattura.
Tra le altre misure messe in campo il commissario straordinario cita anche la possibilità di implementare la filiera, una diversa gestione delle aree di restrizione in cui la soppressione degli animali non sia l’unica opzione, e un rafforzamento del sistema di sorveglianza nelle aree indenni.