E’ scattato in Adriatico il fermo pesca, provvedimento di blocco temporaneo previsto dalla manovra varata dal Parlamento per permettere il ripopolamento delle specie ittiche sovrasfruttate e salvare le marinerie tricolori dal collasso per le reti sempre più vuote.
Un provvedimento sostenuto da Coldiretti ImpresaPesca dopo che i primi sei mesi del 2011 hanno visto praticamente il dimezzamento (-50 per cento) del pescato in Italia, mentre sono aumentate le importazioni dall’estero di pesce e preparazioni di pesce che nel periodo gennaio-aprile hanno fatto segnare un vero e proprio boom in valore (+16 per cento).
Il blocco delle attività di pesca per la flotta nazionale in Adriatico andrà da Trieste a Bari e durerà fino al 30 settembre. Con la fine del blocco in Adriatico scatterà immediatamente il fermo nello Ionio e nel Tirreno, da Brindisi a Imperia, per concludersi il 29 ottobre. La ripresa non sarà però a tempo pieno. Il provvedimento prevede infatti che per le otto settimane successive al fermo non si possa pescare il venerdì, sabato, domenica e i festivi, più un ulteriore giorno di stop a scelta degli armatori.
“Una ripartenza graduale – spiega Tonino Giardini, responsabile di Coldiretti ImpresaPesca – per evitare un depauperamento veloce delle risorse, vanificando gli effetti positivi della pausa sulla flotta nazionale”.
1 agosto 2011