Questa volta non l’hanno fatta franca. Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Loreo, con il supporto dei colleghi forestali, che hanno inferto un colpo duro ai bracconieri del Po. Un intervento che ha inferto un duro colpo al bracconaggio ittico che sta devastando i nostri fiumi e canali, perpetrato da gruppi di stranieri provenienti dalla Romania che pescano con elettrostorditori e reti di chilometri, mettendo a segno vere e proprie razzie che devastano l’ecosistema fluviale nei tratti in cui sono perpetrate.
Un fenomeno che purtroppo viene segnalato da parecchio tempo in Polesine. Questa volta, i pirati hanno dovuto fare i conti col brillante intervento messo a segno dai carabinieri della stazione di Loreo, con il determinante supporto dei colleghi ex forestali, oggi componenti del nucleo di specialità dell’Arma. Dal 1° gennaio scorso, infatti, il Corpo forestale dello Stato è stato incorporato dall’Arma dei carabinieri.
Tutto è cominciato, secondo una prima ricostruzione, quando i arabinieri della Stazione di Loreo hanno notato, verso le tre della notte scorsa, la presenza di un furgone Fiat Scudo, parcheggiato in modo alquanto sospetto lungo il corso d’acqua secondario denominato “Naviglio Adigetto”. I militari hanno, quindi, deciso di procedere al controllo per individuare se vi fossero delle persone: nell’avvicinarsi hanno notato che sul canale vi era una piccola imbarcazione e dall’acqua emergeva un cordone galleggiante di colore blu che si estendeva per centinaia di metri. Capito subito che si trattava di una fitta rete del tipo a tramaglio, che era stata calata per pescare di frodo, pur essendo totalmente vietata la pesca in quella zona, la pattuglia ha dato l’allarme, chiedendo man forte ai Carabinieri dell’Unità per la Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare. Questa infatti la denominazione assunta dagli ex forestali.
I militari hanno battuto immediatamente l’intera zona per cercare i bracconieri, che purtroppo, complice l’oscurità, sono riusciti a dileguarsi. Sul posto sono state, tuttavia, recuperate e sottoposte a sequestro ben 700 metri di reti che erano state calate in acqua, nonché l’imbarcazione che era attrezzata con ulteriori reti della medesima tipologia, già pronte essere impiegate. I militari, nel recuperare le reti dal Naviglio Adigetto, hanno anche dovuto vari esemplari di alcune specie ittiche che vi erano rimaste intrappolate. Tanto è stato il lavoro di recupero che infine è stato richiesto il rinforzo anche della Polizia Provinciale di Rovigo.
I Carabinieri dell’Unità per la Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare hanno pertanto proceduto, al momento contro ignoti, per la violazione di tipo amministrativo ex art. 40 co 2 della legge 154/2016 (Contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne mediante utilizzo di attrezzi per la pesca professionale nelle acque dove tale pesca non è consentita) ed hanno avviato le indagini, che saranno condotte in cooperazione con l’Arma Territoriale, per capire se il furgone trovato a pochi metri di distanza dall’imbarcazione, possa essere in qualche modo collegato alle reti e alla pesca abusiva.
Rovigooggi – 14 febbraio 2017