Sono stati fotografati mentre passeggiavano tra le tombe di Prima Porta, i marciapiedi della Giustiniana, le aree verdi di Spinaceto. Ma da qualche tempo, diversamente da altre località italiane, il numero di segnalazioni relative alla presenza di cinghiali, a Roma, è diminuito.
Le catture con le gabbie e la peste suina africana
“Ci sono almeno due ragioni che hanno reso meno frequente l’avvistamento dei cinghiali a Roma – ha spiegato Andrea Monaco, zoologo e ricercatore dell’Ispra, esperto in fauna selvatica – innanzitutto in questi ultimi due anni si sono intensificate le catture. Nel 2022 sono state circa 200 quelle effettuate nei parchi cittadini, tra quelli gestiti da RomaNatura e quelli che non lo sono” come il parco di Veio. Il ricorso a gabbie e chiusini, d’altra parte, era espressamente previsto dal piano regionale firmato il 30 novembre scorso. Era parte, quindi, di una strategia volta all’ eradicazione della popolazione di cinghiali, come conseguenza del diffondersi della peste suina. Ed ecco che si è arrivati al secondo motivo che ha reso meno frequenti gli avvistamenti di ungulati. “L’altro fattore che ha comportato la riduzione dei cinghiali in città – ha subito osservato l’esperto dell’Ispra – va imputato alla peste suina africana. Nel 2023 c’è stata un ritorno ed è stata riscontrata a Roma in 43 casi. Ma parliamo solo di quelli che sono stati individuati, quindi potrebbero essercene anche degli altri, mai trovati”.
Meno cinghiali in circolazione
Nel 2022 i casi accertati a Roma, nel periodo compreso tra il 5 maggio ed il 5 dicembre, erano stati in tutto 48, in larghissima parte rinvenuti nella cosiddetta “zona infetta” individuata all’interno del raccordo anulare (all’esterno furono solo due). La somma degli animali morti nel 2022 per la PSA, si deve quindi sommare ai 43 casi del 2023 che sono stati citati dall’esperto dell’Ispra. “Complessivamente dall’anno scorso ci sono circa 400 cinghiali in meno in circolazione a Roma, ed è questo il motivo per cui – ha commentato lo zoologo – stanno diminuendo le segnalazioni dei cittadini”. Gli ungulati a Roma continuano ad esserci e la presenza di rifiuti nelle strade rimane, per loro, un reale fattore di attrazione. Rispetto al passato però hanno agito due novità, tra loro correlate: il piano di contenimento messo in atto con le gabbie ha cominciato a funzionare. Ed il virus che ha attaccato la specie ha fatto il resto. Rispetto ad un anno fa, quindi, perché si vedono meno cinghiali? Semplicemente perché, stando al ragionamento fatto dall’esperto, a Roma ce ne sono meno in giro.
tratto da Roma today