L’Agenda digitale italiana prende forma e si pone degli obiettivi di breve e di medio periodo per rilanciare il sistema paese. In particolare, come ha sottolineato ieri il commissario di governo per l’attuazione dell’agenda digitale, Francesco Caio, durante il convegno Omat 2013 di Roma destinato alle imprese di settore, le priorità di breve periodo sono costituite dalla fatturazione elettronica, dall’anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) e dall’identità digitale.
L’obiettivo è quello di concorrere al miglioramento del rapporto tra cittadino e Pa, rafforzare i principi di trasparenza amministrativa che devono caratterizzare tali rapporti e consentire, nella logica della spending review, un risparmio effettivo nell’erogazione e nella gestione dei servizi pubblici.
Le predette priorità avranno tempi di attuazione diversi. Sulla fatturazione elettronica molto si è già fatto, ragion per cui entro l’anno prossimo si dovrebbe definire il quadro normativo di riferimento con attuazione, per la data del 6 giugno 2014, del meccanismo obbligatorio di scambio di fatture elettroniche tra fornitori e ministeri, enti previdenziali e agenzie fiscali. Il progetto Anpr si sta, invece, muovendo lentamente per integrare le diverse banche dati centrali e periferiche allo scopo di realizzare, tra il 2014 e il 2015, l’intera infrastruttura del nuovo servizio. Per quanto concerne, infine, l’identità digitale, sulla base delle regole del Dl 69/13 che ha istituito lo Spid (servizio pubblico di identità digitale) l’obiettivo è quello di tracciare per l’inizio del 2014 il perimetro del progetto e di emanare i primi provvedimenti di attuazione anche alla luce della regolamentazione comunitaria, che dovrebbe essere approvata entro il febbraio 2014.
Accanto a queste priorità a breve è emersa anche la necessità di definire un modello di riferimento in prospettiva per l’architettura digitale delle amministrazioni centrali e locali, il quale identifichi non solo la banche dati di interesse nazionale e i principali flussi di interoperabilità, ma assicuri anche coerenza ed efficacia per tutti gli investimenti informatici, guidandoli verso un’architettura obiettivo condivisa. E questo per fornire una linea di sviluppo coerente con tutti i progetti comunitari delineati nel Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre 2013.
Il tema agenda digitale ricorrerà anche nella prossima presidenza italiana della Ue, che partirà dall’1 luglio 2014. In quell’ambito l’Italia dovrebbe predisporre un piano di interventi per portare a compimento delle specifiche misure per favorire l’interoperabilità dei diversi sistemi.
L’occasione del convegno Omat è stato importante anche per le imprese del settore, le quali, su iniziativa di un comitato di esperti hanno lanciato un “manifesto per l’Italia digitale 2.0” con l’indicazione specifica dei 10 temi su cui si richiede al Governo delle risposte rapide e precise. Il manifesto ha lo scopo di fare il punto su tutte le novità presenti nel panorama nazionale e comunitario, con l’individuazione di quei fattori normativi e regolamentari abilitanti che devono essere approvati quanto prima per fornire a tutti gli strumenti per realizzare il vero salto di qualità per digitalizzare l’Italia.
Ultimo tema sollevato da più parti, e condiviso dalle autorità di Governo, è quello della necessità di dedicare risorse finanziarie e umane per l’alfabetizzazione digitale di giovani e meno giovani. A questo tema bisogna dedicare molte energie per creare una consapevolezza di massa sulla necessità di un processo di digitalizzazione del paese, nonchè le competenze che potrebbero dare alle imprese lo slancio per operare meglio nei mercati globalizzati e per fornire ai giovani nuove opportunità di lavoro.
Il Sole 24 Ore – 15 novembre 2013