Repubblica. Alla prima vera Legge di Bilancio la pagella ai provvedimenti previsti dal governo Meloni non raggiunge la sufficienza. Il giudizio critico si fonda, più che sulla valutazione della manovra finanziaria, sulla delusione rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale. In questo ambito è la riforma delle pensioni il tema su cui si concentrano le maggiori disattese rispetto agli impegni presi un anno fa, prima delle elezioni. Non solo. Anche il finanziamento del ponte sullo Stretto di Messina non viene percepito come un provvedimento da adottare con urgenza massima, a maggior ragione in presenza del taglio delle pensioni, dell’eliminazione del superbonus e dell’innalzamento di altre imposte. Insomma, pare che da parte dei cittadini ci sia anche una valutazione delle priorità, e non solo del contenuto delle singole azioni. Questi sono alcuni dei risultati emersi dall’analisi demoscopica effettuata dall’Istituto Noto Sondaggi per Repubblica .
Se l’anno scorso era stata scritta in “zona cesarini”, visto che il governo entrò in carica solo a fine ottobre 2022 ed aveva l’obbligo di approvarla entro 2 mesi, è nella manovra per il 2024 che gli italiani si aspettavano di veder mantenute le promesse elettorali, ma il 56% è rimasto complessivamente deluso. È vero che i sostenitori dei partiti di governo esprimono un parere positivo nei confronti della finanziaria, ma al contempo spicca comunque il dato che all’interno di questi elettorati è presente una quota di insoddisfatti che non è marginale. Per esempio, fra coloro che dichiarano di votare Fratelli d’Italia raggiunge il 21%, tra quelli che votano Lega aumenta al 34%, mentre tra gli azzurri di Forza Italia arriva ad un massimo del 42%.
Un campanello d’allarme da tenere in seria considerazione perché la delusione attuale potrebbe trasformarsi in dissenso in futuro, anche se al momento nei sondaggi di tutti gli Istituti non si registrano significative flessioni nelle intenzioni di voto ai partiti che sostengono il governo. Questo può essere generato da due diversi fattori, non in alternativa tra loro: l’opposizione non riesce ad essere credibile nei confronti degli “insoddisfatti” del centrodestra e degli elettori indecisi, oppure il governo, e la sua Presidente, godono di giustificazione da parte dell’opinione pubblica in quanto è passato il concetto che l’azione dell’esecutivo deve essere valutata nell’arco dei 5 anni, e non solo in relazione a ciò che è stato realizzato nei primi 12 mesi.
Esaminando, invece, proprio alcune delle misure approvate in questo primo anno di legislatura, comprendendo parte di quelle previste dalla manovra appena approdata in Senato, gli italiani bocciano, nell’ordine, la mancata proroga del bonus 110% per le ristrutturazioni edilizie (62%), la flat tax al 15% solo per gli autonomi fino a redditi annui di 85.000 euro (56%), il finanziamento della costruzione del ponte di Messina (55%), la cancellazione dello sconto in fattura per i lavori edilizi (53%) e la riforma delle pensioni (51%). Promosse, invece, la No Tax area fino a 8.500 euro di reddito annuo (61%) e la riduzione delle tasse al 23% per i redditi fino a 28.000 euro/annui (60%), il mese in più di congedo parentale, al 60% di stipendio, utilizzabile nei primi 6 anni del figlio (58%), la decontribuzione a carico dello Stato per le mamme lavoratrici che hanno almeno 2 figli (53%), l’aumento da 1.000 a 2.000 euro per i fringe benefit detassati per i dipendenti con figli (52%) e, infine, la proroga del taglio del cuneo fiscale (45%), che si rivolge ad una platea di circa 14 milioni di lavoratori. Poche sorprese fra le promozioni, essendo tutte misure che in qualche modo vanno a vantaggio di famiglie e lavoratori, mentre fra le bocciature spiccano alcuni cavalli di battaglia della maggioranza: la flat tax per gli autonomi, il ponte sullo Stretto e soprattutto la riforma delle pensioni, molto lontana dalle promesse.
Gli italiani, dunque, non sembrano essere stati conquistati da questi provvedimenti, l’attesa era maggiore. For se è per questo che il giudizio complessivo sulla legge finanziaria è mediocre: voto 5. La manovra non è pienamente bocciata, ma neanche promossa con la sufficienza. Gli elettori rimangono in attesa della prova del nove, cioè la realizzazione delle promesse finora inevase. È questo che determinerà il futuro del governo.
Noto Sondaggi