Il Messaggero. Mini tagli pronti a scattare, dal mese di aprile, per le pensioni lorde che nel 2015 avevano beneficiato dell’adeguamento all’inflazione. Siccome in quell’anno la crescita dei prezzi era risultata a consuntivo leggermente più contenuta di quella ipotizzata, 0,2 per cento invece dello 0,3, lo 0,1 per cento in più dovrebbe essere trattenuto in quattro rate. È l’Inps nella sua consueta circolare annuale sul rinnovo delle pensioni a indicare come sarà sciolto un nodo che si trascina da un anno. Ma il ministero del Lavoro corre ai ripari annunciando la presentazione di un emendamento al decreto Milleproroghe per rinviare ancora in avanti nel tempo la trattenuta.
PREZZI FERMI
Nel 2017 per il secondo anno di seguito la rivalutazione sarà pari a zero a seguito della crescita dei prezzi nulla (anzi leggermente negativa). Quando all’inizio del 2016 si era posto il problema di recuperare la quota di aumento non dovuta per l’anno precedente, il governo aveva deciso di rinviare la trattenuta in attesa di tempi migliori, ovvero del ritorno ad un incremento seppur minimo che avrebbe potuto compensare il piccolo debito arretrato. Visto che le cose sono andate diversamente ora si dovrebbe procedere, ma l’attuale esecutivo – appunto via emendamento – prepara un’ulteriore proroga di un anno. I prelievi riguarderebbero coloro che avevano goduto della perequazione, la quale tuttavia non era stata uguale per tutti, ma piena per gli assegni fino a 1.502,64 euro (tre volte il trattamento minimo Inps) e poi in percentuale decrescente (fino al 45 per cento) per quelli di importo più alto.
Di che cifre stiamo parlando? Per una pensione di 1.500 euro lorde mensili, circa 1.285 nette, quel decimale in più vale poco più di 19 euro lordi, che diventano però circa 13 in termini netti. Questa è la somma che verrebbe trattenuta in quattro rate, con un minimo di un euro a rata: sotto questa soglia il recupero sarebbe effettuato in una sola soluzione.
LA RIDUZIONE FISCALE
La piccola sorpresa non gradita risulterà più che compensata per i pensionati con meno di 75 anni dalla piccola riduzione fiscale che scatta quest’anno, sui redditi medio-bassi, per effetto dell’ampliamento della cosiddetta no tax area previsto dalle legge di bilancio. La minore imposta mensile può arrivare in termini netti a 7-8 euro mensili. Niente di nuovo invece per i pensionati con 75 anni e più, che già godevano della stessa detrazione più favorevole.
Nella stessa circolare l’Inps ricorda che da quest’anno viene meno il contributo di solidarietà sulle pensioni superiori a circa 91 mila euro, una misura triennale applicata dal 2014 allo scorso anno.
18 gennaio 2017