Tutte le novità previste dalla bozza di manovra in materia pensionistica. Penalizzazione per chi esce “in anticipo”. Via le finestre mobili. Estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori, aumento dell’età di vecchiaia per le donne del settore privato, abolizione delle finestre mobili (e assorbimento di questi periodi nell’età effettiva di pensionamento) stretta sull’anzianità e aumento delle aliquote per i lavoratori autonomi: sono le principali misure previste per la riforma della previdenza prevista dalla manovra correttiva. Finestra mobile assorbita nell’età effettiva.
Scompare il meccanismo della “decorrenza” di 12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi” previsto dalla manovra 2010 a partire dal 2011 che allungava di fatto i tempi per l’accesso al pensionamento.
Il periodo sarà assorbito nei requisiti che per la vecchiaia degli uomini dipendenti saranno dall’anno prossimo pari a 66 anni (65 anni attuali più 12 mesi di finestra). I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi. Le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi.
Donne in pensione di vecchiaia a 62 anni. Si accelera sull’aumento dell’età di vecchiaia delle donne dipendenti del settore privato. Dal 2012 andranno in pensione a 62 anni, mentre entro il 2018 saranno a quota 66 come gli uomini e le donne del settore pubblico (a 66 anni dal 2012). Lo scalino tra 2011 e 2012 sarà quindi di due anni dato che quest’anno le donne dipendenti del settore privato uscivano a 60 anni più 12 mesi di finestra mobile (quindi a 61).
Stretta sull’anzianità.
Si potra andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia solo se sarà stata maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e un mese per chi li matura nel 2012, 42 anni e due mesi per chi li matura nel 2013 e 42 anni e 3 mesi per chi li matura nel 2014. Per chi esce in pensione anticipata prima dei 63 anni di età dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento prima dei 63 anni di età.
Aumentano le aliquote per gli autonomi. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha parlato di un aumento delle aliquote contributive degli autonomi (adesso al 20-21% per i commercianti e gli artigiani a fronte del 33% dei dipendenti), potrebbero crescere di due punti percentuali.
Fascia flessibile per pensionamento. Per le donne prevista una fascia flessibile per il pensionamento tra i 63 e i 70 anni mentre per gli uomini sarà tra i 66 e i 70. Ci saranno vantaggi per chi esce più tardi e penalizzazioni per chi esce dal lavoro prima.
Stop alla rivalutazione delle pensioni. Le pensioni in essere saranno congelate per il 2012 rispetto all’inflazione. Saranno salve solo le minime (467,42 euro) che avranno la rivalutazione piena mentre sarà prevista una rivalutazione parziale per quelle fino a due volte il minimo (935 euro al mese).
Repubblica.it – 4 dicembre 2011
Pensioni, 66 anni dal 2012 per gli uomini, per le donne 66 dal 2018
Pensioni, pensioni e ancora pensioni. È la previdenza il piatto che più ritorna nel menu del pacchetto che il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, hanno illustrato in conferenza stampa. Un pacchetto di interventi che – ha detto il ministro Fornero, commossa quando è arrivato il momento di annunciare il blocco delle rivalutazioni – dovrà poi essere completato dagli interventi sul mercato del lavoro.
Nel provvedimento approvato dal consiglio dei ministri è prevista la cancellazione del meccanismo delle «finestre mobili», operativo dal gennaio scorso (12 mesi dalla maturazione dei requisiti per ricevere l’assegno, se si è dipendenti; 18 se si è autonomi). Le donne andranno in pensione di vecchiaia nel 2018 a 66 anni (65 oltre i 12 mesi di finestra, che saranno assorbiti).
Flessibilità
«Lo Stato non ci dice quando dobbiamo sposarci», ha detto il ministro Fornero. «Introduciamo flessibilità nell’uscita, tenendo conto che l’Europa ci chiede di innalzare l’età del ritiro». La fascia di flessibilità per l’età pensionabile delle donne sarà tra i 63 e i 70 anni, con un sistema di incentivi e disincentivi. Quanto invece agli uomini, l’età di 66 anni per la pensione di vecchiaia è prevista da subito.
Pensione anticipata
Addio anche ai 40 anni di contribuzione per l’uscita. Scatta infatti la pensione di anzianità a qualsiasi età a 42 anni + 1 mese di contributi per gli uomini e 41 anni + un mese per le donne.
Contributivo per tutti
Arriva l’estensione del metodo di calcolo contributivo pro rata per tutti. Infine, il ministro Fornero ha parlato di un aumento delle aliquote contributive dei lavoratori autonomi, anche se non ha fornito indicazioni su quanto varrà questo incremento.
Indicizzazione congelata ma non per tutti
Ci sarà «un sacrificio» per l’indicizzazione dell’inflazione a partire dal 2012, però «salvando le pensioni minime» e – ha precisato il presidente Monti, affiancando il ministro Fornero commossa e sopraffatto per qualche istante dalla tensione – grazie al prelievo sui capitali scudati sarà in salvo anche la rivalutazione delle pensioni pari al doppio del minimo.
Ilsole24ore.com – 4 dicembre 2011