Dalla cortina di riservatezza che protegge l’operato del governo Monti filtra una prima cifra. Potrebbe valere 20 miliardi la manovra che l’esecutivo, appena dotato di viceministri e sottosegretari, si appresta a varare per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Secondo quanto si apprende da tecnici al lavoro in questi giorni sui conti, con l’ipotesi di un calo del Pil dello 0,5% servirebbe una correzione di 20 miliardi comprensiva di 4 miliardi della delega fiscale. Tra le misure che il governo sta studiando per la manovra economica si dovrebbero recuperare 5-6 miliardi di euro grazie alle misure sulla previdenza che sono allo studio del governo.
L’intervento sulle pensioni è una delle richieste dell’Europa ribadite anche ieri dal commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn. Ma cosa prevederanno le norme? Innanzitutto il blocco del recupero dell’inflazione nel 2012 per tutte le pensioni e revisione delle aliquote per eliminare le disparità tra diverse categorie. Un altro punto riguarda la «stretta» sulle anzianità con 40 anni di contributi. Mentre adesso è possibile uscire a qualsiasi età, è allo studio la proposta di un aumento della soglia minima di contributi oltre i 40 anni, arrivando a 41-43. Altro argomento controverso è l’aumento dell’età pensionabile per le donne da 60 a 65 anni. Si sta pensando a un adeguamento accelerato, che inizierà a riguardare il settore privato già a partire dal 2012.
Ieri è stata una giornata all’insegna dell’attivismo per il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Uno dei suoi primi atti da ministro è stata la firma del decreto per la proroga del sostegno al reddito per quei lavoratori esclusi dal tetto di 10 mila unità salvaguardate dalle finestre mobili, cioè di assicurare un’indennità alle migliaia di lavoratori che alla fine della mobilità e in attesa di accedere alla pensione rischiavano di restare senza reddito per un anno. Il provvedimento verrà inviato adesso alla controfirma del ministro dell’Economia, ma intanto raccoglie il plauso di tutti dalla Cgil a Cisl e Uil, da Cesare Damiano, capogruppo Pd nella Commissione lavoro della Camera a Giuliano Cazzola (Pdl), vicepresidente della Commissione lavoro. E siccome è tempo anche per la casta di dare il buon esempio il ministro Fornero ha incontrato ieri a Montecitorio i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani per mettere a punto il taglio dei vitalizi dei parlamentari. Il ministro del lavoro sempre ieri è stata ricevuta al Quirinale dal presidente Napolitano. Mentre in serata ha incontrato il presidente della commissione lavoro della Camera, Silvano Moffa. «Una visita di cortesia istituzionale ma anche un’occasione per discutere del calendario dei lavori e relative audizioni in commissione» ha precisato Moffa.
Dopo le prime indiscrezioni sul giro di vite che il governo si appresta a varare lunedì prossimo, quando il consiglio dei ministri varerà il suo primo pacchetto economico, intanto, arrivano i primi distinguo dei sindacati. La Cgil inizia a irrigidirsi, la Uil pensionati dice no al blocco delle perequazioni e anche la Cisl si fa sentire. «Basta con queste notizie sulle pensioni – si lamenta Raffaele Bonanni -. E’ arrivato il momento di un confronto trasparente e pubblico sul tema, perchè non possiamo lasciare ai media le ipotesi e le interpretazioni su quello che accadrà in materia di previdenza, suscitando preoccupazione e sconcerto tra ilavoratori con la fuoriuscita anticipata dal mercato del lavoro».
testo raccolto – 30 novembre 2011