Dopo il via libera in commissione Bilancio al Senato, non senza tensioni nella maggioranza, la manovra è pronta per il voto di fiducia in Aula previsto per oggi. Nel «maxiemendamento» novità su pensioni, bonus e imprese.
Una dote di 10 milioni nel 2018 e di 50 milioni dal 2019 per la stabilizzazione di oltre 2mila “cervelli” degli enti di ricerca,compresi i ricercatori precari in agricoltura del Crea. Un fondo da 50 milioni nel prossimo biennio (25 milioni l’anno) per il risarcimento dei risparmiatori vittime dei crack delle 4 banche messe in liquidazione dal 22 novembre 2016 (Banca Etruria, Carife, CariChieti e Banca Marche) e quelli delle due Venete salvate per decreto (Popolare di Vicenza e Veneto Banca). Due interventi sull’ecobonus: sale a 40.000 euro per ogni unità immobiliare il livello massimo dell’agevolazione del 70% per la riqualificazione energetica delle parti esterne degli edifici condominiali; sull’installazione di ascensori, infissi e finestre l’Iva è sempre al 10% anche per il prestatore di servizio. La proroga a tutto il 2020 degli incentivi per la produzione di energia da biomassa, biogas e bioliquidi di cui potrà beneficiare anche il termovalorizzatore di Acerra. Sono tra gli ultimi ritocchi apportati alla manovra dalla commissione Bilancio del Senato, che ha dato l’ok, prima di concedere il suo via libera, a 173 tra emendamenti e subemendamenti approvati (144 parlamentari, 10 dei relatori e 19 del Governo) sugli oltre 4.700 complessivamente presentati non senza tensioni nella maggioranza.
Anche ieri Ap ha nuovamente minacciato di non votare la manovra se il bonus bebè avesse avuto una durata soltanto annuale e non triennale, come invece sembra emergere dal ritocco approvato e un’analoga interpretazione è arrivata in serata dall’Ufficio studi di Camera e Senato. Prima il Governo e poi il Pd hanno comunque garantito che l’agevolazione durerà tre anni, seppure con una assegno dimezzato dal secondo anno. A questo punto il chiarimento si rende necessario e potrebbe arrivare con il maxiemendamento del Governo su cui oggi il Senato voterà la fiducia.
Il ddl di bilancio nella versione di partenza era imperniato sulla sterilizzazione delle clausole Iva, sulle misure per le imprese(bonus edilizi, proroga iperammortamento e superammortamento), lavoro (decontribuzione per i giovani neo assunti) e la lotta all’evasione con l’arrivo della e-fattura obbligatoria nei rapporti B2B. Capitoli rimasti immacolati nelle oltre 50 ore di durata delle 19 sedute di lavoro della Bilancio. Nel suo passaggio a Palazzo Madama i senatori si sono concentrati prevalentemente sulla famiglia, con misure come bonus bebè, caregivers familiari, fondo da 60 milioni per alleggerire il superticket per le fasce più deboli e quello da 20 milioni in due anni per gli “affitti sociali”. È poi stato il Governo a inserire il pacchetto pensioni, preventivamente sottoposto ai sindacati, con l’esenzione dall’aumento automatico dell’età pensionabile a 67 anni per 15 categorie di lavori gravosi e la revisione del meccanismo di adeguamento alla speranza di vita, integrato da una misura per prolungare da 4 a 7 anni lo scivolo incentivato per gli esuberi delle grandi aziende (con costi direttamente a loro carico) e evitare così il rischio esodati. Rafforzata (dal 15% al 20%) anche la quota del Fondo di contrasto alla povertà destinata al Rei (Reddito d’inclusione). La commissione ha detto “sì” a un concorso ad hoc per stabilizzare oltre 500 collaboratori scolastici ex Lsu di Palermo. Arriva poi il tax credit per le piccole librerie.
Sul versante imprese rafforzata la “formazione 4.0” con la destinazione di ulteriori risorse agli istituti tecnici superiori (Its); con qualche spinta al made in Italy.
La rivisitazione del capitolo fiscale è tutta ruotata intorno alla nuova web tax, con un prelievo del 6% concentrato soprattutto sui soggetti non residenti. Saltata in extremis invece la riapertura agevolata dei beni ai soci è arrivata, per il solo 2018, la deducibilità dall’Irap del costo dei lavoratori stagionali.
È infine arrivato il milleproroghe in versione “light” arricchito però dai ritocchi approvati dalla commissione. Oltre allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi Pa, tra le new entry la proroga della convenzione tra Mef e Sogei.
Il Sole 24 Ore – 30 novembre 2017