Con un’articolata lettera al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, la Cosmed chiede che i benefici dell’articolo 24 comma 15 bis della legge 22 dicembre 2011 n. 214 vengano estesi a tutti i lavoratori dipendenti senza distinzioni che risulterebbero discriminatorie. E sollecita un incontro «per chiarire le problematiche del lavoro del Servizio sanitario nazionale alla luce della riforma pensionistica che richiedono una attenta analisi delle condizioni di lavoro al fine della sicurezza delle cure». La richiesta dell’estensione dei benefici dell’articolo 24 dopo la notizia che è stata approvata in commissione alla Camera una modifica delle regole pensionistiche che estende al comparto scuola la facoltà di pensionamento anticipato per coloro che avrebbero maturato i requisiti entro il mese di agosto 2012.
Indiscrezioni di stampa riferiscono che il governo si sarebbe dichiarato favorevole a questa modifica.
«In sede di conversione del decreto legge n. 201/2011 .- si legge sulla nota – era già stata introdotta una norma limitata ai lavoratori dipendenti del settore privato (art. 24 comma 15 bis) che attenuava l’età di pensionamento per coloro che maturavano 35 anni in possesso dei requisiti della precedente normativa entro il 31.12.2012, nonché per le donne, sempre del settore privato, che entro il 31.12.2012 maturavano il 60° anno di età con almeno 20 anni di contribuzione. Questa norma veniva introdotta per i dipendenti privati (che costituiscono l’87,5% dei lavoratori dipendenti) con l’esclusione dei dipendenti pubblici (che rappresentano il 12,5 % dei lavoratori dipendenti)»
«Non abbiamo mai compreso – scrive il segretario generale Cosmed, Costantino Troise a Fornero – per quale motivo un dipendente pubblico debba essere distinto da uno privato, né in cosa consista il risparmio per lo Stato visto che, in regime di blocco del turnover, il mantenimento coatto in servizio comporta oneri stipendiali maggiori di quelli derivanti dall’erogazione della pensione».
Nella nota, che affronta molti temi della riforma previdenziale, viene sollevato anche un inconveniente provocato dalla riforma: il riscatto della laurea, della specializzazione e dei dottorati di ricerca. nonché del servizio militare potrebbe determinare per gli assunti dopo il 1 gennaio 1996 un paradossale allungamento dell’età pensionabile
Infine Cosmed esprime «la preoccupazione per la previdenza dei giovani, più volte richiamata dal Governo. Nulla viene fatto per valorizzare ed incentivare il risparmio previdenziale dei giovani dirigenti sanitari, agevolando il riscatto della laurea, favorendo la ricongiunzione dei periodi lavorativi e adeguando perlomeno al costo della vita la rivalutazione del montante contributivo».
Conclude Troise: «Avremmo volentieri espresso queste osservazioni in sede di consultazione delle Confederazioni Generali, dalle quali siamo stati incomprensibilmente esclusi, sebbene COSMeD costituisca la principale e più numerosa confederazione rappresentativa della dirigenza sanitaria e di tutta la dirigenza del pubblico impiego con 30.000 dirigenti iscritti certificati dall’ARAN».