I Carabinieri dei Ns di Pavia hanno eseguito stamani l’arresto di tre dipendenti della Asl di Pavia con l’accusa di reato di truffa aggravata e continuata in concorso ai danni dell’Inps.
L’attività investigativa, spiega la nota dei Nas che riferisce sull’operazione, “ha permesso di far luce sulla procedura mediante la quale le dipendenti Asl, dal 2005 al 2011, in concorso con più persone istruendo pratiche fittizie di rimborso di ratei maturati e non riscossi per l’indennità d’accompagnamento di invalidi civili in vita e deceduti, in totale assenza dei requisiti in capo agli originari titolari, tanto che le relative pratiche non risultavano registrate all’Asl, inducevano in errore l’InpsS circa i presupposti necessari per percepire l’indennità, ottenendo indebitamente a favore dei suddetti beneficiari un ingiusto profitto pari all’erogazione di indebiti rimborsi e facendosi corrispondere da quest’ultimi dal 50% al 70% della somma erogata”.
L’indagine, che dura da più di un anno, ha consentito di accertare centinaia di casi di truffa per un danno all’erario di centinaia di migliaia di euro (secondo i Nas ammonterebbe a 800 mila euro). Sono in corso ulteriori indagini che hanno consentito di individuare circa altri 300 casi sospetti che saranno oggetto di ulteriori approfondite verifiche.
“La consolidata procedura dei dipendenti dell’Asl – spiega la nota dei Nas – consisteva nel contattare persone di loro fiducia e parenti e, con il loro consenso, comunicare falsamente per via telematica all’Inps che le predette persone risultavano eredi di invalidi civili deceduti che non avevano ricevuto in vita i benefici economici dell’accompagnamento. L’Inps erogava quanto dovuto ai beneficiari fittizi, mediante assegno circolare ovvero bonifici bancari, che spartivano il danaro con la dipendente dell’Asl”.
Nei prossimi giorni verranno sentite in merito alcune centinaia di persone che saranno deferite alla competente Autorità Giudiziaria nel caso di accertata compiacenza. Nel corso delle indagini, infatti, sono emersi altri pagamenti ad invalidi civili non deceduti per infermità/patologie inesistenti.
Una delle dipendenti, spiegano i Nas, “oltre ad aver personalmente indebitamente percepito arretrati di indennità per accompagnamento (in una sola rata ben 23.000 euro) quale beneficiaria in luogo di persone decedute, ha fatto percepire indennità al proprietario e due dipendenti del negozio di articoli sportivi dalla stessa frequentato, alla propria parrucchiera e, perfino ad una persona poi trasferitasi in Australia”. Un altro dipendente “alla propria madre ed alla zia, recandosi personalmente, almeno in un caso, sino a Rovigo per ritirare il denaro”.
Anche grazie alle attività sino ad ora condotte dai Carabinieri, l’Asl di Pavia, che ha nominato una commissione ispettiva ad hoc, in via di autotutela ha già revocato ben 25 indennità di accompagnamento.
quotidianosanita.it – 3 maggio 2012