Nessun nuovo cucciolo di visone nascerà negli allevamenti svedesi quest’anno, ha annunciato il ministro svedese dell’agricoltura Jennie Nilsson, spiegando che l’interruzione dell’allevamento è dovuta al timore per le mutazioni del coronavirus che potrebbero trasmettersi all’uomo. La Svezia ha scelto una strategia che, pur prudente, è radicalmente differente da quella adottata dalla Danimarca riguardo al rischio della diffusione delle mutazioni del coronavirus tra i visoni di allevamento, che potrebbero essere trasmesse all’uomo e alterare il piano di vaccinazione nazionale.
Alla fine del 2020, la Danimarca ha sterminato il suo intero stock di visoni di 15 milioni di esemplari per paura che il COVID mutato trovato in alcuni capi si potesse diffondere. La Svezia, produttore molto più modesto rispetto alla Danimarca, con sole 35 fattorie contro le circa mille di quest’ultima, ha scelto piuttosto una formula per ‘congelare’ temporaneamente gli allevamenti ma senza abbattere capi.
Nell’autunno del 2020, il coronavirus si è diffuso in 13 allevamenti di visoni nella penisola di Listerlandet nella contea di Blekinge, che è la zona più densa di allevamenti di visoni della Svezia. Poiché lo scoppio ha coinciso con la stagione in cui la maggior parte dei visoni viene comunque uccisa per la pelliccia, le autorità hanno lasciato che il processo seguisse il suo corso. Alla fine, l’80% dei visoni è stato ucciso, come programmato, ma agli animali da riproduzione è stato permesso di vivere. Tuttavia la riproduzione nel 2021 non avverrà.
“Non sono ammessi nuovi cuccioli nel 2021”, ha detto il Ministro Nilsson in una dichiarazione, citando i consigli dell’Agenzia svedese per la sanità pubblica, il Consiglio svedese dell’agricoltura e l’Istituto veterinario svedese (SVA).
Gli allevatori possono quindi tenere i loro animali da riproduzione per riprendere le operazioni nel 2022, ma se accidentalmente dovessero nascere dei cuccioli, questi dovranno essere abbattuti, ha affermato in una nota il Consiglio svedese dell’agricoltura.
Gli allevatori verranno rimborsati per le perdite e il mancato guadagno e l’intera piccola industria svedese che produce 450.000 pelli di visone ogni anno, rimarrà ‘congelata’ per tutto l’anno.
“Non abbiamo visto la mutazione danese del virus in Svezia”, ??ha spiegato il veterinario capo del Consiglio svedese dell’agricoltura Håkan Henrikson, giustificando la linea d’azione svedese.
La Danimarca, d’altra parte, aveva visto una nuova mutazione del coronavirus diffusa sia tra i visoni che tra gli esseri umani, e c’era una grave preoccupazione che la variante mutata sarebbe stata resistente ai vaccini.
Tuttavia, la zootecnia sarà esaminata a fondo dal Consiglio svedese dell’agricoltura e dall’Istituto veterinario svedese al fine di ridurre il rischio di infezione, ha annunciato il ministro dei mercati finanziari Per Bolund.
“La nostra industria dei visoni continua a essere un fattore di rischio da tenere in considerazione nella lotta contro il coronavirus”, ha detto Bolund, come citato dall’emittente nazionale SVT.
Le autorità si riservano quindi la possibilità di elaborare ulteriori misure per ridurre al minimo il rischio di trasmissione di infezioni tra animali e esseri umani.
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