La discussione sul tanto atteso Patto è stata aggiornata al 23 febbraio. L’obiettivo è arrivare domani ad una documento condiviso. Il Riparto del fondo sanitario nazionale terrà invece banco la prossima settimana, il 29 febbraio e il 1marzo.
Tutto rinviato a domani mattina. Il confronto sul Patto per la salute calendarizzato per la giornata di oggi nella sessione pomeridiana della Conferenza dei presidenti è stato aggiornato a domani 23 febbraio.
A dare l’annuncio al termine della seduta di questa mattina, il presidente Vasco Errani.
Il confronto sul riparto del fondo sanitario nazionale, la cui discussione era stata calendarizzata sempre per domani 23 febbraio, è stato rinviato la prossima settimana, il 29 febbraio e il 1 marzo.
Gli argomenti sul tavolo sono molti: il nuovo Patto pone le basi nella sanità per i prossimi anni, fino al 2015, mentre per quanto riguarda i criteri per il riparto del Fondo sanitario, che ammonta a 108,779,684 miliardi di euro, il ministro della Salute, Renato Balduzzi, nei giorni scorsi ha fatto qualche piccola apertura alla ‘deprivazione’, sostenendo che “non è bene cambiare radicalmente le regole, però qualche piccola sperimentazione che ci aiuti a capire come l’indice di deprivazione può essere utile per determinare il riparto delle spese, si può fare”.
Un tema, quello della deprivazione – ovvero il concetto per cui il riparto dei fondi sanitari deve avvenire anche in base alle condizioni socio-economiche del territorio – che tanto ha diviso, negli ultimi anni, le Regioni: quelle del sud che chiedono che si tenga conto delle condizioni socio-economiche delle popolazioni, notoriamente più critiche al Mezzogiorno, e quelle del nord, che insistono sui criteri tradizionali, ovvero il conteggio della popolazione e il ‘peso’ degli anziani. “Età e popolazione sono criteri importanti, ma che possono non essere gli unici”, ha osservato Balduzzi, che ha auspicato una riflessione e immaginato delle sperimentazioni ‘nel piccolo’.
Il ministro nei giorni scorsi ha poi detto chiaramente che intende rivedere il sistema dei ticket e delle esenzioni. “Non é detto ad esempio che l’esenzione per patologia debba continuare a essere svincolata dal reddito. Stessa cosa per le esenzioni in base all’età”, ha sostenuto Balduzzi, secondo il quale “bisognerà poi prevedere più fasce di reddito calcolate in base alla composizione del nucleo familiare, considerando non solo il numero di componenti ma anche la presenza di anziani o disabili”.
Il Patto per la Salute entrerà anche nel merito dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza: “l’ultima versione è composta da circa seimila prestazioni. Applicando il criterio dell’appropriatezza e con un lavoro di cesello facciamo uscire quelle oramai obsolete, ma entrano nuove cure per le malattie rare, la tutela della disabilità e l’epidurale”, ha detto il ministro, “che – ha osservato – serve anche a contrastare l’inappropriatezza di molti parti cesarei”. E ancora, per il titolare del dicastero della Sanità, parlando a proposito degli ultimi casi di malasanità, “dobbiamo cogliere l’occasione del Patto per la Salute per rimettere in moto le forze di cui disponiamo, ogni elemento del sistema sanitario italiano deve sentirsi responsabilizzato”.
La stessa rete dei medici di famiglia, nelle intenzioni di Balduzzi, dovrà funzionare 7 giorni la settimana su 7 e non più 5 su 7 come oggi.
Riuscirà tutto questo a conciliarsi con le diverse volontà ed esigenze delle Regioni? Gli incontri tra il ministro e i governatori sono iniziati, già da alcune settimane, ma poi si sono interrotti a causa del maltempo che ha bloccato l’Italia.
Domani la Conferenza delle Regioni riprenderà il bandolo della matassa ma non sarà questa una seduta definitiva: serve infatti altro tempo per “cucinare la tanta carne al fuoco che speriamo si cuocia bene”, ha detto scherzando l’assessore della Regione Umbria alla Sanità, Franco Tomassoni. Tutti hanno però interesse a chiudere la partita entro il 30 aprile e a tenere ‘uniti’ il riparto del Fondo sanitario da oltre 108 miliardi al nuovo Patto per la Salute. Vedremo presto come andrà.
fonti di agenzia – 22 febbraio 2012