Prima riunione ieri al Ministero della Salute per definire il nuovo Patto 2019-2021. Dopo la burrasca delle ultime settimane sulla Legge di Bilancio si cerca di riprendere le fila del dialogo per arrivare alla definizione di un nuovo accordo. Sul tavolo anche la questione del personale e dell’ammodernamento del Ssn
Quotidiano sanita. Avvio ieri al Ministero della Salute dei lavori del Tavolo permanente Governo-Regioni per la definizione del Patto della Salute 2019-21. Dopo gli scontri delle scorse settimane sulla manovra le due istituzioni hanno deciso di riprendere le fila del dialogo per costruire il nuovo Patto, che stante ad oggi la manovra, vincola anche lo sblocco dei 3,5 mld per il 2020-2021. Aspetti che però le Regioni hanno bocciato presentando emendamenti che non prevedono vincoli di sorta allo sblocco dei fondi e che dilatano la sottoscrizione del Patto (previsto entro il 31 gennaio 2019) al 30 giugno 2019, con l’idea di ripartire da quanto non si è riusciti a completare con il vecchio Patto (2014-2016).
Se son rose lo vedremo nei prossimi mesi, intanto i temi in ballo sono molteplici e alcuni sono già scritti in manovra. Si parte dalla revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti (ticket) al fine di promuovere maggiore equità nell’accesso alle cure.
Altro tema è quello del rispetto degli obblighi di programmazione a livello nazionale e regionale in coerenza con il processo di riorganizzazione delle reti strutturali dell’offerta ospedaliera e dell’assistenza territoriale, con particolare riferimento alla cronicità e alle liste d’attesa.
Sul tavolo anche l’implementazione di infrastrutture e modelli organizzativi finalizzati alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del Ssn che consentiranno di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale tenendo conto delle infrastrutture già disponibili nell’ambito del sistema Tessera Sanitaria e del fascicolo sanitario elettronico.
Altri temi da affrontare saranno la promozione della ricerca in ambito sanitario, l’efficientamento e appropriato uso dei fattori produttivi, ordinata programmazione del ricorso agli erogatori privati accreditati e la valutazione del fabbisogno di interventi infrastrutturali di ammodernamento tecnologico.