Che ne è delle partecipazioni indirette (69) e dirette (15) che la Regione intendeva sfrondare? La domanda sorge spontanea, a distanza di due anni dal Piano operativo di razionalizzazione voluto dalla giunta Zaia e alla luce della legge Madia che impone una sforbiciata. Ieri la commissione Bilancio ha approvato a maggioranza le due rendicontazioni relative al 2014 e al 2015, prendendo atto del processo in corso, fra risultati ottenuti e criticità emerse.
Per quanto riguarda le società partecipate in via indiretta da Palazzo Balbi, l’obiettivo era di ridurle a 29, mentre altre 27 sono da dismettere, per 6 è da concludere la fase di liquidazione e per 7 va ultimata la procedura fallimentare. Quanto alle aziende partecipate in via diretta, Rovigo Expo è già stata dismessa; Veneto Promozione e Rocca di Monselice sono in via di dismissione; College Valmarana Morosini, Società Veneziana Edilizia Canalgrande e Veneto Nanotech sono in liquidazione; vengono mantenute Veneto Sviluppo, Finest,Veneto Innovazione, Immobiliare Marco Polo, Cav, Autovie Venete, Sistemi Territoriali, Veneto Strade e Veneto Acque.
Rispetto a queste ultime due, il Partito Democratico esprime preoccupazione. «Apprezziamo l’operazione di trasparenza — spiega il capogruppo Stefano Fracasso — ma il giudizio politico rimane negativo. La Regione deve intervenire per risolvere la situazione di Veneto Strade in questo delicato momento transitorio e dedicare maggiore attenzione a Veneto Acque per assicurare un servizio di qualità a tutti i cittadini, a partire da quelli che vivono nelle zone contaminate da Pfas. Finora le risposte sono state insufficienti». Pure nella maggioranza, peraltro, l’attenzione è forte: «La razionalizzazione è un lavoro molto importante che interviene sul costo di questa partecipazione — sottolinea il leghista Marino Finozzi, presidente della commissione — ma la questione a cui sono particolarmente interessato è l’atteggiamento che dovremo avere nei confronti dei lavoratori. Questo vale in particolar modo per Veneto Promozione, dove ci sono delle professionalità importanti che meritano di essere valorizzate».
Evidentemente però molto dipenderà dai risultati che saranno ottenuti. Per quanto riguarda Veneto Promozione, appunto, è stato conseguito un risparmio di 22.000 euro a livello di Cda e ne sono previsti per ulteriori 54.000 sul piano di personale e materiali. Ma la situazione è variegata: Immobiliare Marco Polo «ritiene non ulteriormente comprimibili i propri costi», Veneto Innovazione ha tagliato un contratto a termine da 31.000 euro, Cav ha ridotto i compensi degli amministratori per 32.400 euro, Rocca di Monselice non preventiva «nessun ulteriore risparmio di spesa». Più cospicue, invece, le economie ottenute da Veneto Sviluppo (592.000 euro fra addetti e forniture), Veneto Strade (380.000 fra Cda e lavoratori) e Veneto Nanotech (1,5 milioni stimati per il 2016 sul piano occupazionale). Il che, ovviamente, comporta però anche l’altro lato della medaglia
Il Corriere del Veneto – 23 febbraio 2017