Da quest’anno forte azione di prevenzione potrebbe focalizzarsi su persone fisiche che negli anni scorsi hanno mostrato una capacità di spesa (documentata) eccessiva rispetto a quanto dichiarato al fisco
L’evasione fiscale? Meglio prevenirla che combatterla dopo. Sulla base di questo principio già da quest’anno una forte azione di prevenzione potrebbe focalizzarsi sulle persone fisiche che negli anni scorsi hanno mostrato una capacità di spesa (documentata) eccessiva rispetto a quanto dichiarato al fisco.
Prima della tornata dichiarativa e dei versamenti di giugno è allo studio la possibilità di inviare a contribuenti che presentano i due valori (spese effettuate e redditi dichiarati) “starati” in modo consistente, delle comunicazioni per avvisare che il fisco ha notato l’anomalia e per ottenere comportamenti più virtuosi per gli anni a venire. Ma anche con un occhio al ravvedimento per il primo anno d’imposta di applicazione del nuovo regime, ovvero il 2009.
Le lettere sul redditometro seguiranno l’esempio già adottato da qualche anno per gli studi di settore e che ormai è a regime: è infatti confermato anche per quest’anno l’invio di comunicazioni ai contribuenti che presentano rilevanti anomalie rispetto ai risultati di Gerico. Secondo l’agenzia delle Entrate negli anni scorsi l’operazione sugli studi ha prodotto sempre risultati rilevanti in termini di dissuasione rispetto a comportamenti poco corretti: l’auspicio è che lo stesso effetto lo producano le comunicazioni sul redditometro.
Il numero di soggetti che presentano differenze tra le spese che l’amministrazione finanziaria riesce a ricostruire e i redditi denunciati è in realtà molto elevato. E più crescono i dati a disposizione dell’agenzia delle Entrate più questa forbice si allarga. L’operazione del Fisco perciò prevede che si vadano a vedere le differenze più rilevanti in termini percentuali (c’è la questione delle soglie fissate dallo stesso redditometro per poter procedere all’accertamento) ma anche in termini assoluti. Questo perché uno scostamento in termini percentuali molto elevato potrebbe non essere rilevante come importo definitivo (per esempio il 300% di 1.000 euro è comunque 3.000). Da un numero rilevante di potenziali casi sospetti, l’Agenzia mira ad arrivare a una platea di destinatari più contenuta e per la quale comunque è legittimo il sospetto di un’evasione consistente.
Il contribuente potrà indicare motivi di giustificazione dei redditi posseduti, ma vedendo un segnale di attenzione del fisco, potrebbe essere indotto a comportamenti di maggiore correttezza in termini fiscali. In realtà all’Agenzia non si pensa a una forma “aggressiva” di comunicazione. Innanzitutto perché il contribuente potrebbe avere ancora la possibilità di effettuare il ravvedimento: questo può, infatti, essere realizzato per il 2009 che è il primo anno di avvio del nuovo redditometro e del nuovo spesometro (le nuove regole permettono di attribuire l’intera spesa a reddito per l’anno in cui è stata sostenuta, salva ovviamente la – non facile – prova contraria). In questa chiave, quindi, la mossa della comunicazione sarebbe anche una modalità di accesso soft al nuovo redditometro: i contribuenti sarebbero, infatti, messi sull’avviso che ormai l’amministrazione può facilmente ricostruire un reddito presunto ben lontano da quanto dichiarato sulla base delle spese e correre ai ripari prima che arrivi un accertamento.
Nell’ordine di grandezza degli anni scorsi dovrebbero essere anche le lettere per le anomalie per i soggetti che applicano gli studi di settore, che ormai si differenziano in quelle inviate direttamente ai contribuenti (nei casi più significativi) oppure agli intermediari che li rappresentano nelle loro comunicazioni con il fisco (quando siano state riscontrate violazioni più probabilmente legate a errori e dimenticanze). Si tratterà, quindi, di un numero di comunicazioni superiori alle 200mila, come già avvenuto lo scorso anno, anche se probabilmente un poco superiore, visto che di recente il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, (si veda Il Sole 24 Ore del 13 aprile) ha segnalato il rischio di comportamenti sospetti nell’utilizzo dei correttivi anti-crisi.
Ilsole24ore.com – 4 maggio 2011