Si conclude l’avventura di Parmalat in Piazza Affari. La società fondata da Calisto Tanzi nel 1961, quotata in Borsa nel 1990, e travolta nel 2003 da un crac finanziario che provocò perdite per circa 14 miliardi di euro, chiude definitivamente ogni rapporto con gli investitori privati. Parmalat che dal luglio del 2011 è partecipata per l’87,74% del capitale dal gruppo lattiero-caseario francese Lactalis diventerà una semplice divisione della controllante.
Sofil, finanziaria del gruppo Lactalis, lancia infatti un’Opa totalitaria sul 12,26% del capitale di Parmalat non ancora sotto il suo diretto controllo al prezzo di 2,8 euro per azione. L’Opa, secondo la società, ha l’obiettivo di revocare il titolo dal listino «per continuare a sostenere la crescita» di Parmalat.
Il periodo d’offerta non è stato ancora deciso e sarà concordato con Borsa Italiana.
«Dopo più di 5 anni alla guida della società — è scritto in una nota — il Gruppo intende dotare Parmalat di una nuova dinamica, che potrà essere più facilmente ed efficacemente conseguita nel lungo periodo senza far ricorso al mercato azionario». Il delisting, del resto, avrà l’effetto di far cessare gli obblighi di comunicazione dei dati societari e di bilancio di Parmalat, uniformando in questo modo Collecchio alla cultura di grande riservatezza che contraddistingue il gruppo Lactalis. L’offerta comprende anche le eventuali azioni ordinarie che dovessero essere emesse. Il prezzo offerto di euro 2,80 per ciascuna azione, che non è mai stato raggiunto dopo il 2011, incorpora un premio superiore all’11% rispetto alla media dei prezzi ufficiali dell’ultimo mese e di quasi il 15% rispetto alla media degli ultimi tre mesi. L’offerta è promossa esclusivamente in Italia, in quanto le azioni di Parmalat sono quotate esclusivamente alla Borsa di Milano. Il titolo ha chiuso ieri al prezzo di 2,83 euro, quindi 3 centesimi al di sopra del prezzo di Opa e ha registrato un rialzo del +10,12%.
L’associazione degli azionisti di Parmalat appresa la notizia dell’Opa totalitaria promossa da Sofil «interviene apprezzando l’iniziativa ma rimane ancora perplessa sul prezzo offerto rispetto al buon andamento della società grazie anche all’acquisizione di Lag», recita una nota. Nell’attesa della pubblicazione dei prospetti e della «fairness opinion» del consiglio l’associazione raccomanda ai propri aderenti di attendere sino all’ultimo per formulare la loro eventuale accettazione.
Marco Sabella – Il Corriere della Sera – 28 dicembre 2016