I militari del Nucleo emiliano hanno infatti constatato che tali prodotti, tutti di provenienza estera (Belgio, Olanda e Germania) erano privi della bollatura sanitaria. Il valore commerciale dei prosciutti posti sotto vincolo è di circa 2milioni e 500mila euro
I Carabinieri del NAS di Parma, al termine di un’ispezione effettuata presso un prosciuttificio della provincia di Modena, hanno posto sotto sequestro cautelativo sanitario circa 91.000 prosciutti crudi, in parte freschi ed in parte già stagionati e pronti per essere immessi in commercio.
I FATTI – I militari del Nucleo emiliano hanno infatti constatato che tali prodotti, tutti di provenienza estera (Belgio, Olanda e Germania) erano privi della bollatura sanitaria; tale contrassegno, previsto dalla normativa comunitaria, viene impresso all’atto dell’ingresso del prodotto nello stabilimento ed individua l’opificio che ha effettuato la lavorazione del prodotto. La sua apposizione è pertanto indispensabile al fine di garantire la rintracciabilità dell’alimento e la sicurezza per il consumatore.
Nel corso dell’attività ispettiva, inoltre, sono emerse irregolarità sull’omessa attuazione del piano di autocontrollo aziendale, che comporterà l’applicazione di sanzioni amministrative per un ammontare massimo di diverse migliaia di euro.
La titolare del prosciuttificio è stata segnalata alla competente Autorità Sanitaria.
Il dissequestro dei prosciutti è subordinato all’apposizione del prescritto bollo sanitario su ogni singolo pezzo, procedura da eseguirsi sotto la stretta vigilanza del Servizio Veterinario competente.
Il valore commerciale dei prosciutti posti sotto vincolo è di circa 2milioni e 500mila euro
Sequestro prosciutti, l’Ausl: “Prodotti sicuri, solo un vizio di forma”
Non c’é nessun rischio dal punto di vista sanitario, né sono state ravvisate particolari irregolarità. Così l’Ausl di Modena in merito ai 91mila prosciutti sequestrati ieri nelle terre dei castelli dal Nas (Nucleo antisofisticazioni e Sanità) dei Carabinieri.
CONTROLLI – Il Servizio Veterinario dell’Azienda Usl di Modena, spiega la nota diffusa nel pomeriggio di oggi venerdì 30 marzo, effettua sistematicamente attività di vigilanza anche in questo settore: viene verificata la tracciabilità del prodotto, vengono effettuati controlli di tipo igienico sanitario nei locali dedicati alla lavorazione e alla stagionatura e, più in generale, vengono realizzate attività di monitoraggio che assicurano la sicurezza e il controllo di questo comparto. Nel caso di questo prosciuttificio, le cosce suine in corso di lavorazione erano state introdotte con regolari bolle di accompagnamento, sottoposte a salagione e collocate per la stagionatura su “giostre” identificate con cartellini riportanti il numero di lotto, la data di salagione, il nome del proprietario della partita in lavorazione e il numero di riconoscimento del prosciuttuficio. Contenevano quindi gli elementi necessari per la rintracciabilità di filiera.
SEQUESTRO – Il sequestro è stato attuato “poiché il marchio di identificazione che normalmente viene impresso sulle cotenne non risultava correttamente leggibile, fino a scomparire nel corso del prolungato periodo di stagionatura. L’inconveniente è stato probabilmente causato dal malfunzionamento della macchina timbratrice in quanto la marchiatura a fuoco delle cosce viene attuata, al momento della salatura, da una apparecchiatura automatica a riscaldamento elettrico”. “Il sequestro, attuato congiuntamente dai Nas e dal veterinario ufficiale addetto al controllo dello stabilimento – conclude la nota – è stato disposto a scopo cautelativo per evitare che potessero essere commercializzati prosciutti stagionati con marchio di identificazione non leggibile. Tutti i prosciutti, sui quali non c’é alcun rischio sanitario, potranno essere dissequestrati e commercializzati dopo che il Servizio Veterinario ne avrà controllato la corretta marchiatura”.