Venerdì sera è arrivato il comunicato del Comune: «Il Canile comunale di via Melvin Jones rimarrà chiuso fino a martedì 12 giugno per effettuare disinfestazioni e indagare lo stato di salute dei cuccioli giunti nei giorni scorsi nella struttura, alcuni di essi sono stati messi sotto osservazione per sospetto cimurro»
«Gli animali sono stati tutti vaccinati. Il morbo, particolarmente pericoloso per gli animali, si trasmette per via area, da qui la necessità di mettere in sicurezza la struttura e non permettere l’accesso di altri cani». Il Canile, dunque, riaprirà mercoledì prossimo. Il motivo? «Disinfestazione e per sospetto cimurro» su alcuni cuccioli, «giunti nei giorni scorsi nella struttura». Ma come testimonia la lettera di adozione di uno di questi, i cuccioli sono nati proprio in via Melvin Jones: «Cane femmina – è scritto nero su bianco – nata in canile il 5-2-2012 da setter inglese (Ginevra) e da meticcio setter per Border Collie (Lancillotto)».
A questo proposito, Lella Gialdi presidente dell’Enpa sottolinea: «Mi stupisce molto verificare che questo cucciolo sia uscito in adozione dal canile, come peraltro altri cani, non con il regolare libretto della vaccinazione, ma con un semplice foglio scritto a mano e firmato dal veterinario. E’ sicuramente un procedimento molto particolare che non si riscontra nelle strutture, per cui i dubbi sono legittimi».
E non è finita. Perchè quel «sospetto cimurro» è molto più di una semplice ipotesi: il cucciolo che poi verrà chiamato «Luna» finisce in un laboratorio privato di analisi veterinarie. E cosa dice il referto di biologia molecolare? «Ricerca cimurro, esito positivo». Tant’è che Luna viene soppressa.
E il comunicato continua: «Attualmente nella struttura sono ospitati circa 160 animali. La tutela della salute dei quadrupedi ha reso necessarie disinfestazioni a più riprese, attuate da parte del personale addetto alla custodia degli animali stessi, e la realizzazione di appropriate indagine epidemiologiche. Al momento nessun cane risulta deceduto. Le operazioni di controllo e verifica sono state attuate in collaborazione con le competenti autorità sanitarie locali».
Ginevra e Lancillotto, la mamma e il papà di Luna e di altri cuccioli, sono arrivati al Canile alcuni mesi fa: abbandonati all’ex Salamini dai soliti ignoti, sono stati portati nella struttura di via Melvin Jones. Ginevra era già gravida e da lì a poco è nata Luna, che è stata poi adottata dalla signora Alessandra Moia: «Insieme al cucciolo mi è stato consegnato soltanto un pezzo di carta. Dal primo giorno Luna non stava bene – continua Alessandra -: era disidratata e continuava a perdere peso. Non so quante volte siamo andati dal veterinario. Poi, con una nuova terapia il cane ha cominciato a stare meglio, ma è durato per poco. Sono iniziati crampi, convulsioni e un attacco epilettico. Con il veterinario abbiamo deciso di ricoverare Luna in una clinica privata, dove è stata sottoposta a una cura intensiva di antibiotici per quattro giorni. Quindi, il risultato delle analisi delle feci: cimurro. Luna peggiorava: i veterinari mi dicevano che non c’erano più possibilità. L’eutanasia è stata una mia scelta, per non farla più soffrire così tanto».
Ma Luna non è l’unica vittima. Anche Giada e Pippa non ci sono più: «L’avevo adottata al Canile un mese fa – racconta Chiara Caccia -. Quando ho portato a casa Pippa, mi hanno rilasciato un foglio in cui c’era scritto che il cucciolo aveva appena terminato una terapia antiparassitaria e che era stata regolarmente vaccinata. Ma anch’io non ho ricevuto nessun libretto. Per cui l’ho comunque portata dal veterinario di fiducia che mi ha detto di tornare dopo 15 giorni. Purtroppo non ci siamo mai potuti andare: ci siamo accorti che Pippa aveva delle crisi epilettiche, così ci siamo subito rivolti alla clinica privata: la cucciola è stata sedata ma non rispondeva ai medicinali, per cui l’abbiamo soppressa. E dall’autopsia i risultati non hanno lasciato dubbi: cimurro».
Gazzetta di Parma – 11 giugno 2012