Il Parlamento europeo ha approvato norme che impongono alle imprese di garantire che bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia, legno, gomma, carbone e carta stampata venduti nell’UE non abbiano causato deforestazione.
Tra il 1990 e il 2020 la deforestazione a livello mondiale ha colpito una superficie più grande dell’Unione europea, e i consumi dell’UE sono responsabili di circa il 10% delle perdite.
Per contrastare questo fenomeno il Parlamento europeo ha approvato oggi, in via definitiva, una legge che prevede che le aziende potranno vendere nell’UE solo i prodotti il cui fornitore abbia rilasciato una dichiarazione di “diligenza dovuta” (due diligence in inglese) che attesti che il prodotto non proviene da terreni deforestati e non ha contribuito al degrado di foreste, comprese le foreste primarie insostituibili, dopo il 31 dicembre 2020.
Come richiesto dal Parlamento, le imprese dovranno inoltre verificare che tali prodotti siano conformi alla legislazione pertinente del paese di produzione, anche in materia di diritti umani, e che i diritti delle popolazioni indigene interessate siano stati rispettati.
Il regolamento è stato approvato con 552 voti favorevoli, 44 voti contrari e 43 astensioni.
Prodotti interessati
Tra i prodotti interessati dalla nuova normativa vi sono capi di bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia e legno, compresi i prodotti che contengono, sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando questi prodotti (ad esempio cuoio, cioccolato e mobili), come da proposta originale della Commissione. Durante i negoziati, i deputati sono riusciti a far includere anche gomma, carbone, prodotti di carta stampata e una serie di derivati dell’olio di palma.
Su richiesta del PE è stata inoltre ampliata la definizione di degrado forestale, che include ora la conversione delle foreste primarie o rigenerate naturalmente in piantagioni forestali o in altri terreni boschivi.
Controlli basati sul rischio
La Commissione classificherà i paesi, o parti di essi, come a basso rischio, rischio standard o alto rischio sulla base di una valutazione obiettiva e trasparente entro 18 mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento. Per i prodotti provenienti da paesi a basso rischio è prevista una procedura di diligenza dovuta semplificata. La percentuale dei controlli sugli operatori è in funzione del livello di rischio del paese: 9% per i paesi ad alto rischio, 3% per i paesi a rischio standard e 1% per i paesi a basso rischio.
Le autorità competenti dell’UE avranno accesso alle informazioni fornite dalle società, come ad esempio le coordinate di geolocalizzazione. Effettueranno inoltre controlli con strumenti di monitoraggio via satellite e analisi del DNA per verificare la provenienza dei prodotti.
Le sanzioni in caso di violazione delle nuove regole prevedono un’ammenda massima pari ad almeno il 4% del fatturato annuo totale nell’UE dell’operatore o commerciante.
Dopo la votazione, il relatore Christophe Hansen (PPE, LU) ha dichiarato: “Fino ad oggi, gli scaffali dei nostri supermercati si sono troppo spesso riempiti di prodotti coperti dalle ceneri di foreste pluviali bruciate ed ecosistemi distrutti in modo irreversibile, con la conseguente distruzione dei mezzi di sussistenza delle popolazioni indigene. Troppo spesso, ciò è accaduto senza che i consumatori lo sapessero. D’ora in poi, e la cosa mi solleva, i consumatori europei avranno la certezza di non essere più complici inconsapevoli della deforestazione quando mangiano una barretta di cioccolato o sorseggiano un meritato caffè. La nuova legge non è solo fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, ma dovrebbe anche consentirci di uscire dall’attuale impasse che ci impedisce di approfondire le relazioni commerciali con paesi che condividono i nostri valori e le nostre ambizioni ambientali.”
Oggi alle 14.30, il relatore Christophe Hansen terrà una conferenza stampa che sarà trasmessa in diretta su EP Live.
Prossime tappe
Il testo dovrà ora essere approvato formalmente anche dal Consiglio. Sarà poi pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, entrerà in vigore 20 giorni dopo e sarà direttamente applicabile in tutti i Paesi UE.