E’ pubblicato su La Repubblica del 12 aprile 2020 il contributo del Segretario Nazionale del SIVeMP e Presidente Onorario SIMeVeP, Aldo Grasselli sulla medicina veterinaria e la pandemia Covid-19.
“Questa tragedia serva almeno a capire che la prevenzione è indispensabile, e conveniente” scrive Grasselli. Non molti consumatori sanno che ogni giorno la loro salute ha avuto un difensore occulto che si è preoccupato di proteggerla. Questo difensore è il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Ne stiamo parlando continuamente in questi giorni a causa del Coronavirus. Ma ogni giorno che non ne abbiamo parlato il lavoro di migliaia di medici e veterinari è passato sotto silenzio perché la prevenzione primaria ha funzionato bene.
Evitare rischi alle persone non fa notizia.
Mantenere sane le persone è molto importante, come l’aria, e come l’aria è invisibile.
I veterinari del Ssn si occupano della salute degli animali, del loro cibo, dei loro farmaci, del loro benessere e poi certificano la salubrità dei loro prodotti (uova, latte, miele, etc.) e delle loro carni, nazionali o importate, che diventano il nostro cibo.
Questo non è molto noto, e non è un lavoro semplice. Richiede competenze sempre più specialistiche e la capacità di fare sintesi tra tutte.
La sicurezza alimentare e la salute degli animali è fondamentale per la nostra società e comincia con la buona salute dell’ambiente, dell’aria, della terra e dell’acqua.
Il concetto basilare di difesa della salute dei cittadini, in un mondo globalizzato in cui circolano persone, merci, cibi, stili di vita, portando con sé pericoli sempre nuovi e rischi sempre maggiori e più frequenti sta nella formula One World-One Health-One Medicine.
Un solo mondo (aria, terra, mare); una sola salute: dell’ambiente, degli animali e dell’uomo; una sola medicina: ambientale, umana e veterinaria.
I medici veterinari del Servizio sanitario nazionale sono ogni giorno impegnati a presidiare questa realtà tridimensionale.
Questa pandemia dolorosa e costosissima in termini di vite umane e di sofferenza, di dissesto sociale e di profonda crisi economica, ancora una volta dimostra che il Ssn e la prevenzione costituiscono una gigantesca barriera protettiva che dobbiamo potenziare per renderla sempre più forte ed efficace.