Fonte. Nuora gravissima all’ospedale di Padova, suocero e due figli ricoverati al San Giacomo. Altri due avvelenati a Loria
FONTE. Un tranquillo pranzo di famiglia domenicale si chiude con il ricovero di quattro commensali in ospedale per una gravissima intossicazione da funghi. Succede a Fonte. Suocero e due figli sono tuttora ricoverati nei reparti di Gastroenterologia e Medicina del San Giacomo di Castelfranco, la nuora è stata trasferita d’urgenza a Padova per un’epatite acuta. Sabato pomeriggio la raccolta dei funghi. Si sceglie il posto dove si va ogni anno. Nel sottobosco di Monfumo vengono raccolti i funghi. Specie conosciutissime, nessun dubbio sulla loro commestibilità, vista l’esperienza di tanti anni. Domenica finiscono in pentola assieme ad altri funghi d’allevamento acquistati in negozio. E qualche ora dopo eccoli sulla tavola per il pranzo del giorno di festa che riunisce tutta la famiglia nella casa di Fonte. Tutto bene fino a lunedì notte quando anziano padre, figlia, figlio e nuora iniziano ad avvertire i classici sintomi da intossicamento da funghi: dolori all’addome, vomito e diarrea. Nel cuore della notte la corsa per i quattro verso l’ospedale di Castelfranco. Al Pronto soccorso portano anche i funghi non ancora consumati in modo da permettere agli esperti di verificarne la commestibilità. La diagnosi formulata dai medici dell’emergenza decreta: insufficienza epatica. L’anziano padre,80 anni, e il figlio vengono ricoverati nel reparto di Medicina per intossicazione. Sono sotto osservazione, ma le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Più grave il quadro clinico di figlia e nuora, trasferite dal Pronto soccorso al reparto di Gastroenterologia. Flebo per tutti. Nel pomeriggio di martedì le condizioni della nuora si aggravano tanto che viene portata all’ospedale di Padova. Viene convocato l’esperto dell’Usl per verificare la bontà dei funghi: quelli rimasti dopo il pranzo sono commestibili. «Ma», avverte l’esperto, «nel raccolto potrebbe essere finita inavvertitamente qualche specie tossica». Forse una terribile amanita. Solo ipotesi. E ieri pomeriggio, al Pronto Soccorso del San Giacomo, arrivano altri due intossicati da funghi, questa volta da Loria. Anche per loro il ricovero in Gastroenterologia. Le loro condizioni non sono gravi, ma i medici preferiscono tenerli in osservazione. Il consiglio arriva puntuale dall’ispettorato micologico dell’Usl 8: «Attenzione, raccogliete e consumate solo i funghi di cui è sicura la commestibilità».
La Tribuna di Treviso – 18 ottobre 2012