Dopo una giornata di tensioni tra i partiti che sostengono il governo, Palazzo Chigi ha annunciato per giovedì un incontro tra Monti, Alfano, Bersani e Casini con all’ordine del giorno anche i temi Rai e giustizia. Pd e Udc hanno criticato il Pdl: non scarichi sull’Esecutivo le sue divisioni. Alfano: sarò al vertice, il lavoro in cima all’agenda.
LO SCONTRO Il segretario Pdl: il governo deve occuparsi di Economia e Pd-Udc vogliono fare altro La replica: accende fuochi ostacolando l’Esecutivo ROMA
L’annuncio del vertice arriva in serata: giovedì, alle 20, Mario Monti incontrerà Alfano, Bersani e Casini. All’ordine del giorno: «l’agenda del Governo per i prossimi mesi», dalle misure per la crescita e la riforma del mercato del lavoro a Rai e giustizia, così è scritto nella nota diffusa dalla presidenza del Consiglio. Dopo una giornata di tesi botta e risposta tra i leader della sua maggioranza, Monti ha dunque deciso di intervenire. Da Bruxelles, dove è impegnato per l’Eurogruppo, dopo un giro di telefonate coni diretti interessati, il premier ha dato il via libera alla nota con cui si ufficializza la convocazione del vertice di giovedì. L’ipotesi di incontri separati con i leader della maggioranza è stata infatti scartata da Monti. Le crescenti tensioni trai partiti che lo sostengono, il timore insomma di un ulteriore innalzamento di quello che il professore ha definito lo «spread» politico, assieme alla necessità di arrivare in tempi rapidi a scelte decisive – prima fra tutte la riforma del welfare – hanno convinto il premier ad evitare un ulteriore allungamento dei tempi. L’incontro – come è stato precisato – sarà a tutto campo. Non ci sono «argomenti tabù», è il ragionamento fatto da Palazzo Chigi, che intende affrontare anzitutto i temi economici ma anche partite come Rai e Giustizia su cui il Pdl aveva posto il veto. La scadenza del vertice di Viale Mazzini, così come la necessità di arrivare a un testo condiviso sul ddl anticorruzione, fermo alla commissione Giustizia della Camera, saranno dunque sul tavolo apparecchiato a Palazzo Chigi. «Di Rai e Giustizia parli chi vuole», ha detto ieri sera Alfano confermando la presenza giovedì a Palazzo Chigi. «Ci sarò. Bene agenda Monti. Lavoro al primo posto», ha detto, dopo che nel pomeriggio era tornato a ribadire che il governo tecnico è stato chiamato a risolvere «i pro- blemi economici e non altro». Una posizione fortemente criticata dal Pd e dal Terzo Polo. «E in atto il tentativo di indebolire il governo», ha accusato Casini puntando l’indice sul segretario del Pdl, al quale ha lanciato anche un avvertimento: «Il sostegno a Monti è premessa indispensabile a ogni intesa futira». Lo stesso ha ripetuto Bersani, che ha bollato come «irresponsabili» coloro che «accendono fuochi nel momento in cui invece il governo deve proseguire nella sua azione». Accuse che il Pdl respinge al mittente. «Sono gli atteggiamenti come quello di Ber-sani che minacciano la stabilità del governo», ha replicato il vicepresidente dei deputati Pdl, Osvaldo Napoli. «Bersani che attacca Alfano sembra quello che si butta avanti per non cadere indietro», ha poi chiosato ilvice capogruppo al Senato, Gaetano Quagliariello. Ma l’affondo più duro era stato dello stesso Alfano: «C’è un governo votato dal Parlamento chiamato ad occuparsi della vera emergenza, che è l’economia. ECasini e Bersani di cosa voglio- no parlare? Di Rai e giustizia…». La linea dura, inaugurata dal segretario Pdl con il forfait al vertice della scorsa settimana, ha avuto riscontri positivi nei sondaggi pervenuti a via dell’Umiltà. Oltre però non può andare. A meno che non si voglia davvero la crisi di governo e a questo avrebbe portato un nuovo «no» al vertice di maggioranza, che Alfano ha tempestivamente smentito assicurando pubblicamente la sua presenza.
Il Sole 24 Ore – 13 marzo 2012