Ricordate la questione dei pagamenti in arretrato della Pubblica amministrazione ai suoi fornitori? Fino a un anno fa sembrava il nodo da sciogliere per dare ossigeno alle imprese. Il governo prese provvedimenti per accelerare i pagamenti: dalla piattaforma telematica di certificazione dei crediti alla possibilità di farseli scontare in banca, fino all’obbligo della fatturazione elettronica introdotto nel marzo 2015. Da allora, il tema sembra finito in secondo piano. Ieri ci ha pensato la Cgia di Mestre a riportalo all’attenzione, con uno studio che, sulla base dei dati di Banca d’Italia, ci ricorda come i mancati pagamenti siano stimabili in 65 miliardi di euro.
Inoltre la Pubblica amministrazione ci mette mediamente 131 giorni a saldare una fattura a un suo fornitore contro una media di 45 giorni nell’Unione europea, dove spicca il primato della Germania con appena 15 giorni. Eppure l’Italia, ricorda l’associazione degli artigiani, ha recepito la direttiva europea che impegna a rispettare tempi di pagamento non superiori a 30, massimo 60 giorni, secondo il tipo di fornitura. Motivo per cui «la commissione Ue non ha ancora ritirato la procedura d’infrazione avviata nel giugno del 2014 nei confronti dell’Italia», sottolinea la Cgia.
Dal ministero dell’Economia replicano che una stima precisa sugli arretrati non è possibile, «ma da quello che ci risulta sulla base delle fatture cartacee registrate sulla piattaforma telematica devono essere ancora pagati 15 miliardi di euro». Ma soprattutto, aggiungono, la situazione è radicalmente migliorata nell’ultimo anno con la fatturazione elettronica. Sono state monitorate 27,2 miliardi di fatture emesse per un importo totale di 158 miliardi. Di queste ne sono state pagate 14,8 milioni per un importo di 112,6 miliardi. I tempi medi di pagamento sono scesi a 54 giorni, erano di 82 giorni nei dodici mesi precedenti. I dati, spiegano al Mef, si riferiscono a circa la metà di tutte le fatture elettroniche, perché molte amministrazioni le registrano in ritardo, «ma dimostrano che la fatturazione elettronica sta funzionando».
Enrico Marro – Il Corriere della sera – 19 agosto 2016