Detto questo, gli Stati, stanno agendo in ordine sparso, e alcuni con limitazioni. Gran Bretagna e Germania, per esempio, raccomandano la vaccinazione solo per i minori fragili o con patologie pregresse. Identica situazione in Finlandia, Croazia e Ucraina, mentre in Danimarca, i quindicenni ricevono in prima persona l’invito per la vaccinazione, mentre per i giovani di 12-14 anni l’invito viene inviato ai genitori, ai quali spetta la decisione se vaccinare il proprio figlio. La Svezia, cambia rotta, e apre le vaccinazioni ai giovani di 16-17 ad agosto, mentre nella fascia di età 12-15 anni solo se hanno determinate condizioni mediche e con un aumentato rischio di ammalarsi gravemente di infezioni virali.
Il premier del Portogallo António Costa ha annunciato mercoledì scorso che l’obiettivo è di vaccinare nel periodo compreso tra il 14 agosto e il 19 settembre con due dosi, 570mila bambini e ragazzi tra i 12 e i 17 anni, allo scopo di proteggere l’inizio del prossimo anno scolastico. Tra le nazioni che ancora non hanno dato l’autorizzazione per vaccinare i minori ci sono Islanda e Albania.
Autorizzazioni invece senza vincoli per Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Ungheria, Romania e Bulgaria. In questo elenco rientrano anche la Spagna (ma si partirà da settembre), Malta, la Grecia e la Francia. Quest’ultima – come annunciato da Emmanuel Macron il 12 luglio – ha però introdotto l’obbligo del pass sanitario per entrare nei luoghi della cultura con più di 50 persone, come i cinema, obbligo che interesserà dal 30 settembre anche i giovani di età compresa tra i 12 ei 17 anni. Di fatto, in maniera indiretta, si spinge verso la vaccinazione per i nati dopo il 2006.
Via libera al vaccino per gli adolescenti anche in Svizzera, che viene caldamente raccomandato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) e dalla Commissione federale per le vaccinazioni (Cfv). Prima di fissare un appuntamento per la vaccinazione occorre però effettuare un’analisi rischi-benefici individuale con i genitori o con un’altra persona di fiducia e in seguito decidere se e quando procedere con la vaccinazione. In Italia praticamente tutte le Regioni hanno avviato le prenotazioni vaccinali per i ragazzi dai 12 anni in su. Secondo i numeri del Governo siamo però ben lontani dagli obiettivi desiderati: attualmente solo il 40,5% della popolazione over 12 ha completato il ciclo di vaccinazione.
Fuori dall’Europa, dopo Israele e Emirati Arabi Uniti, anche la Giordania ha deciso di vaccinare i bambini sopra i 12 anni. Anche il Cile, altro paese con uno dei più alti tassi di vaccinazione contro il Covid-19 al mondo, sta distribuendo vaccini a coloro che hanno più di 12 anni. E gli Stati Uniti? Sul sito dei Cdc è scritto nero su bianco che la vaccinazione è raccomandata dai 12 anni in su.