In paese lo conoscevano tutti. Un passato da consigliere comunale (dal 1985 al 1990), sempre in prima linea nell’allestimento dei carri della tradizionale Festa dell’uva, vicepresidente del gruppo Alpini di Teolo e Vo’, tra i principali artefici del restauro del rifugio Ca’ Figaro, sul Monte Venda. E tutti conoscevano quanto fosse legato al suo cagnolino Gigi. Ciò che nessuno avrebbe mai immaginato è che quel grande affetto nei confronti del meticcio gli sarebbe costato così tanto.
Giuliano Spagnolo, il 63enne sparito mercoledì mattina dalla sua abitazione di a Zovon di Vo’, nel Padovano, è stato ritrovato ieri riverso in una vasca di raccolta delle acque piovane, a un centinaio di metri da casa. Accanto a lui c’era anche il suo amato cane Gigi, anch’esso affogato.
Per quasi 24 ore si sono interrogate su cosa potesse essere accaduto, le persone che dalle 13 di mercoledì alle 12.30 di ieri l’hanno cercato in ogni pendio dei Colli Euganei. Era stato colpito da una grave malattia non più di un anno fa, ma si era ripreso molto bene e non avrebbe avuto alcun motivo per decidere di farla finita. Quello che nessuno poteva immaginare era una morte così assurda.
Intorno alle 11 di mercoledì, Spagnolo si trovava nei campi a potare le vigne in compagnia del suo cane. Con ogni probabilità l’animale si è allontanato, entrando nella proprietà di un vicino e finendo dentro quella vasca di raccolta delle acque piovane, una piscinetta da otto metri per otto. Non è difficile immaginare che il 63enne sia subito corso a soccorrerlo, scivolando però nel terreno reso instabile dalle abbondanti piogge e finendo dentro la vasca (riempita da almeno tre metri di acqua). Uno spesso telo di copertura di nylon avrebbe poi complicato la risalita andando ad attorcigliarsi alle gambe dell’uomo.
Gli alpini del gruppo locale, la protezione civile, il soccorso alpino di Padova, i vigili del fuoco di Este, i carabinieri della compagnia di Abano Terme e persino il sindaco Giuliano Martini (85 uomini la notte, 65 nella mattinata di ieri), hanno cercato Spagnolo. «Uno di noi si è accordo di un paletto della staccionata del suo vicino di casa rotto – ha spiegato il presidente del gruppo Alpini, Joan Ernesto Billoro – e abbiamo scoperto tutto. Che morte assurda, proprio lui che dopo quella malattia iniziava a stare meglio, proprio adesso che si era ripreso e aveva ricominciato a lavorare nei campi».
Spagnolo, ex piastrellista ora in pensione, lascia la moglie Germana e le figlie Mery, Serena e Daniela. «Era un grande marito, una grande padre di famiglia, un grande uomo – spiega il sindaco – lo conoscevo da molto tempo e, in quanto alpino, avevo condiviso con lui un mondo di ideali e di valori. L’hanno trovato anche con le mani chiuse perché evidentemente aveva cercato di aggrapparsi in ogni modo, aveva lottato contro quel telo di plastica».
«Abbiamo perso un grande amico» conclude il presidente del gruppo alpini con la voce rotta dal pianto. Per i funerali del 63enne bisognerà attendere l’autopsia. Non è escluso infatti che a provocare quella caduta sia stato un malore, ma solo gli esami e le analisi mediche potranno chiarire questi aspetti.
Riccardo Bastianello – Corriere del Veneto – 22 novembre 2013