«Poseremo la prima pietra del nuovo ospedale nel 2019». Il presidente della Regione Luca Zaia, dopo aver preso parte mercoledì sera al lancio della ricandidatura del suo collega di partito Massimo Bitonci, è tornato ieri mattina all’ombra del Santo. E, a margine della presentazione del progetto Teen Zone ideato dalla onlus Team For Children e rivolto agli adolescenti in cura presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica (con a capo il professor Giuseppe Basso) ha fatto nuovamente il punto sul futuro del polo medico sanitario nell’area pubblico-privata di Padova Est.
Il governatore, dopo aver fatto approvare venerdì scorso una delibera ad hoc dalla giunta di Palazzo Balbi, ha ribadito che a breve, non appena il ruolo di Michele Penta passerà da commissario prefettizio a commissario straordinario, verrà firmato l’accordo (non però di programma) tra Regione, Comune, Azienda Ospedaliera, Università, Iov e Provincia. Un’intesa, quella assicurata dal governatore, pronta a collocare definitivamente il nuovo ospedale a San Lazzaro, alle spalle del Net Center e della Kioene Arena, in una superficie grande circa 526 mila metri quadri (come risulta dalla somma dei 386 mila già di proprietà del municipio con i 140 mila che risultano ancora nelle mani del Consorzio Urbanizzazione Quadrante Nordest composto dalla Via San Lazzaro Properties Srl, Immobiliare Galzignano Spa e Mantegna Immobiliare Srl). Unicredit e Monte Paschi Siena, cioè le due banche che vantano un credito complessivo di circa 70 milioni di euro dai precedenti titolari dei terreni in questione, non hanno ancora svincolato le aree. Ma ieri Zaia, con una determinazione mai vista finora, ha tirato dritto: «Abbiamo aspettato due anni e mezzo, ma alla fine il Comune ci ha permesso di ottenere un’area gratis e senza espropri da fare a differenza di Padova Ovest. Siamo pronti: abbiamo già accantonato per l’opera 150 milioni di euro. Il commissario Penta è un galantuomo. E, quando avrà tutti i poteri per farlo, non potrà far altro che firmare l’accordo».
Ma Zaia ieri non si limitato a ripercorrere le tappe segnate finora. «Se qualcuno adesso cambia idea sulla collocazione dell’ospedale è la volta che gli faccio causa – dice Zaia -. Ci sono quintali di carte, non c’è più nulla da studiare. Stavolta, chi si mette di traverso, finisce sotto un treno». La Regione fa sapere anche di avere un piano per l’attuale nosocomio di via Giustiniani che «resterà l’ospedale della città» (magari trasferendovi il Sant’Antonio di via Facciolati). Alla fine il governatore si è soffermato anche sulle vicende di Padova Ovest (l’area di corso Australia di fronte allo stadio Euganeo scelta in origine per posizionarvi il nuovo polo medico sanitario) visto che a luglio 2013, insieme con l’allora vicesindaco reggente Ivo Rossi, l’ex presidente della Provincia Barbara Degani, l’ex rettore dell’Università Giuseppe Zaccaria e l’ex direttore dell’Azienda Ospedaliera Claudio Dario aveva siglato un apposito accordo (pure allora non di programma) annunciando la posa della prima pietra nel 2015. «L’esproprio di quell’area privata – ha spiegato ieri il governatore, di fatto sconfessando quanto da lui sottoscritto tre anni e mezzo fa – sarebbe costato più di 50 milioni di euro. E oggi, se l’avessimo scelta, i cantieri non sarebbero ancora partiti». Per la nuova Pediatria infine la Regione fa sapere che sono stati stanziati 18 milioni di euro. «E si farà qui, in via Giustiniani, per poi trasferirsi nel nuovo ospedale quando sarà pronto». assicura Zaia.
Davide D’Attino Alessandro Macciò – Il Corriere del Veneto – 3 dicembre 2016