Rischiano di vedersi portare via la scrivania da sotto il naso i due nuovi direttori generali di Azienda ospedaliera, Claudio Dario, e Usl 16, Urbano Brazzale. E non in senso metaforico, ma proprio pratico. Succede infatti che, per «colpe» dei loro predecessori, la Uil abbia vinto un ricorso davanti al giudice del lavoro per il riconoscimento delle somme corrispondenti a sei ore di recupero ciascuno maturate da 259 lavoratori del comparto ancora il 6 gennaio 2007, giorno dell’Epifania. Festa che per loro, all’opera su cinque giorni, ha coinciso con il riposo settimale. Nonostante il contratto integrativo preveda il recupero della festività lavorata per i dipendenti su cinque giorni, i due enti non hanno riconosciuto tale diritto, costringendo il sindacato a procedere legalmente, con l’avvocato Chiara Abatangelo.
E il giudice del lavoro, Francesco Perrone, ha dato loro ragione, condannando Azienda ospedaliera e Usl 16 a corrispondere il dovuto, cioè 100 euro a persona, e a pagare pure le spese processuali, circa 6 mila euro (5 mila più Iva).
In tutto l’importo ammonta a 31.900 euro, che vanno saldati subito, pena il pignoramento dei beni delle amministrazioni coinvolte. «La sentenza è immediatamente esecutiva, anche se la controparte si dovesse appellare — conferma l’avvocato Abatangelo — se le due aziende non versano il dovuto, andiamo a pignoramento». E «l’inventario» di quanto il sindacato potrebbe «requisire» per rivalersi è presto fatto. «Scrivanie, computer e quadri — dice Stefano Tognazzo, segretario generale della Uil Fpl di Padova — il 15 marzo incontreremo i 259 ricorrenti per esporre loro la situazione, dopodichè procederemo. Finora i datori di lavoro hanno sempre detto che, per evitare un danno economico, non solo non intendono onorare la somma in questione ma addirittura vogliono indietro i soldi dai dipendenti su sei giorni che hanno visto riconosciuta la coincidenza tra festività e sabato. Fattispecie che dal 2007 al 2012 si è ripresentata altre undici volte». Quindi la storia rischia di non fermarsi qui: poichè la sentenza citata crea precedente, ora ci sono i presupposti per reclamare il rimborso pure delle altre festività lavorate.
«E infatti il responso del tribunale è una grande vittoria — sottolinea Luigino Zuin, responsabile provinciale Sanità per la Uil — anche perchè gli avvocati delle due aziende non hanno mai voluto dialogare con il nostro, non si sono nemmeno presentati al tentativo di conciliazione. Si è configurato un attacco al pubblico impiego e la sentenza non è affatto un regalo ma ha ristabilito i giusti equilibri contrattuali».
Michela Nicolussi Moro – Corriere del Veneto – 9 marzo 2013