Dubbi sul bando del 2008 aggiudicato per oltre 48 milioni. Quattro finanzieri si sono presentati ieri mattina attorno alle 9.30 nell’ufficio del direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Padova.
Hanno incontrato Eugenio Possamai, direttore amministrativo della struttura, e gli hanno chiesto che venisse consegnata loro copia originale dell’aggiudicazione del servizio di sterilizzazione di Usl e azienda ospedaliera. Si tratta di una gara indetta nel 2007, quando era in carica come direttore generale dell’ospedale Adriano Cestrone, con un a base di partenza di 20 milioni di euro. Ad aggiudicarsela fu una Ati, associazione temporanea di imprese, con sede in via Facciolati, a capo della quale c’è una società padovana.
Stando ad un primo elementare calcolo il conteggio è il primo a saltare all’occhio, perché le società aggiudicatrici hanno proposto un progetto, accordato dall’allora direttore amministrativo e dal direttore generale, pari a 48milioni di euro e per la validità di 9 anni, con la determina che sarebbe partita dall’anno successivo, ovvero il 2008. Quarantotto milioni rispetto ai 20 previsti sembrano una sproporzione rispetto alla base iniziale della gara.
E un altro punto che salta all’occhio è che una «gara» non c’è mai stata: il metodo per aggiudicare la fornitura era «a invito», in termini tecnici si chiama «licitazione privata».
Ovvero si invitano delle aziende specializzate e si chiede loro di fare un progetto relativo ad una fornitura. Di solito il sistema funziona per cifre basse, inerenti a cifre pari a 200-300mila euro. La quota di 20 milioni prevista per la sterilizzazione prevede anche il bando europeo, perchè fare una licitazione tra pochi? Altra questione: nel 2007 l’ospedale aveva già a disposizione un’insieme di autoclavi e strutture adibite alla sterilizzazione degli strumenti chirurgici e non. Nel 2007 però questa struttura non funzionava. Poi però è ripartita. Altra domanda a cui rispondere è: perchè fare una (non)gara valida nove anni se si possiede già una struttura già in ordine che prima o poi ricomincerà a lavorare? I finanzieri che ieri si sono presentati in ospedale hanno ricevuto piena collaborazione da parte del personale amministrativo ospedaliero. Lo stesso Possamai si è reso disponibile a portare ulteriori documenti utili all’approfondimento sulla questione.
Roberta Polese – Corriere del Veneto – 22 marzo 2013