Si respira aria di grandi preparativi in Clinica pediatrica. Dopo la perizia del professor Renato Vitaliani, ordinario di Tecnica delle costruzioni all’Università, che evidenziava «lacune statiche tali da consigliare l’evacuazione in dieci giorni», tra oggi e domani saranno effettuate le prove da carico decise da Regione, Azienda ospedaliera e Ateneo, i cui tecnici stanno posizionando cisterne d’acqua nei punti critici.
L’obiettivo è misurare la tenuta dell’edificio, che comunque è stato giudicato agibile, nonostante la perizia evidenzi una seconda lacuna. E cioè che il progetto originale della Pediatria, inaugurata nel 1956, non è stato seguito alla lettera. Guardando i disegni dell’epoca, l’impresa che avrebbe dovuto realizzare la Terapia intensiva si è accorta che il manufatto non è totalmente aderente alle carte. Ma ciò non ne avrebbe compromesso la funzionalità.
La curiosità è emersa ieri, nel corso dell’assemblea dei lavoratori della Clinica indetta da Cgil, Cisl e Uil e alla quale, a sorpresa, hanno partecipato il direttore sanitario Daniele Donato e il direttore amministrativo Roberto Toniolo. Ribadita l’assenza di rischi per i piccoli pazienti e per il personale, la dirigenza ha confermato la linea tracciata 20 giorni fa dal direttore generale Luciano Flor, ovvero la necessità di riunire tutti i blocchi dedicati ai minori e ora dislocati su più sedi in un unico ospedale del bambino, da insediare al Sant’Antonio. «Un complesso dotato della metratura idonea ad ospitare la Clinica pediatrica ma anche la Chirurgia, la Oncoematologia e gli ambulatori — conferma Luigino Zuin della Uil —. Qualora si decidesse per il trasferimento, la direzione ha spiegato che sarebbe definitivo, oltre alla soluzione più funzionale all’assistenza e al lavoro di medici, infermieri e operatori sociosanitari». Della stessa idea Giancarlo Go della Cgil e Fabio Turato della Cisl, a riprova che per una volta sindacati e vertici dell’ospedale sono coesi. Ma cosa ne pensa l’Usl 16, che gestisce il Sant’Antonio e si troverebbe nella condizione di doverne trasferire altrove i reparti? «Con una nota ufficiale abbiamo domandato all’Azienda ospedaliera precise indicazioni sulle criticità relative alla Pediatria — fa sapere il dg Claudio Dario —. E’ stato chiesto anche di chiarire e contestualizzare possibili soluzioni. L’Usl 16 ha la specifica responsabilità non solo sul Sant’Antonio, ma anche sui servizi sanitari da fornire a tutti i cittadini».
Il Corriere del Veneto – 24 marzo 2016