C’è un motivo tecnico alla base della necessità della Regione di accelerare i tempi della pratica «nuovo ospedale»: i 79 milioni di contributo promessi dal ministero della Salute hanno una «scadenza», cioè settembre.
Entro quella data Palazzo Balbi deve inviare almeno un progetto preliminare dell’opera, altrimenti lo stanziamento 2018 ricavato dall’ex articolo 20 per l’edilizia sanitaria rischia di essere assegnato ad altre Regioni, più veloci a inviare richiesta di finanziamento e piano per interventi loro. A disposizione di tutta Italia c’è un miliardo di euro l’anno e chi prima arriva meglio alloggia. Una volta sfumato il contributo così faticosamente raggiunto, almeno in teoria, dopo otto anni di passione, la Regione dovrebbe ricominciare daccapo l’intera trafila, per sperare nello stesso fondo ma datato 2019. E la cifra potrebbe cambiare, anche al ribasso.
Nel frattempo, a gettare ulteriore benzina sul fuoco nell’ennesima polemica sul nuovo polo della salute, ci pensa Fabrizio Boron, consigliere regionale della Lista Zaia e presidente della Commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini: «Se entro Ferragosto il Comune non cederà alla Regione i terreni di Padova Est – scandisce il fedelissimo dell’ex sindaco Massimo Bitonci – non inserirò il nuovo ospedale nel nuovo piano sociosanitario che riguarda tutte le sette province del Veneto».
Boron non ha per nulla digerito le parole pronunciate l’altro giorno dal primo cittadino Sergio Giordani che, rispondendo all’ultimatum lanciato da Zaia («Il sindaco ci dia le aree, altrimenti la partita si chiude qui»), ha insinuato: «Non vorrei mai che l’agitazione del governatore fosse dettata dal fatto che non ha i soldi per realizzare l’opera. Sarebbe davvero incredibile».
«Mi auguro che quella di Giordani sia stata soltanto una battuta, peraltro di cattivo gusto – sottolinea il presidente della Commissione Sanità –. Il Comune, piuttosto, si sbrighi a fare la sua parte. E noi, subito dopo, faremo la nostra senza problemi. La Regione, infatti, ha un bilancio sanitario di oltre 9 miliardi di euro, che chiude ogni anno in attivo, nonché un’ottima capacità di indebitamento. Insomma – chiude Boron – i soldi per il nuovo ospedale ci sono. Di certo, però, non in eterno».
Intanto il sindaco ribadisce che, lunedì 23 luglio, porterà in consiglio comunale la delibera riguardante la cessione dei terreni di Padova Est, sia i 380mila metri quadri già di proprietà di Palazzo Moroni che i 140mila ancora nelle mani dei privati: «Il 17 luglio – annuncia Giordani – i consigli d’amministrazione di Mps e Unicredit libereranno le aree in questione. E il 20, con un atto notarile, ce le consegneranno. Ripeto: ho sempre detto a Zaia che, prima delle ferie, avrei dato seguito a quanto scritto nell’accordo di dicembre scorso. E così sarà». Tra una ventina di giorni, quindi, si andrà al vedo.
Corveneto – 5 luglio 2018