C’è chi, come la Cgil, distribuisce volantini. Chi, come il Pd, annuncia sit-in di protesta. Chi, come Cisl e Uil, chiede un intervento immediato contro la paralisi che sta colpendo l’ente proprio nel momento delle scelte più delicate. Il caso è quello della nomina del nuovo direttore generale della più grande azienda sanitaria provinciale del Veneto, quella unificata Usl 16, 15 e 17. Dal 18 maggio, da quando il dg Claudio Dario ha comunicato la sua decisione di lasciare Padova per andare a Trento, via degli Scrovegni è senza guida.
Dario resta in carica fino a lunedì, ma è a scavalco e viene gestita soltanto l’ordinaria amministrazione. Il governatore Luca Zaia puntualizza: «Un direttore in carica c’è e si chiama Dario». Quanto ai tempi, assicurano in Regione, la nomina si farà verso la fine della prossima settimana. Nell’attesa che si prolunga – la Cgil denuncia in un volantino “lavoratori e cittadini ostaggi della politica per avere risposte ai bisogni di salute”.
Spiega Giancarlo Go’ della Cgil Sanità: «Una realtà come quella di Padova che assieme alla sua provincia fa riferimento a 1 milione di utenti e a un territorio tra i più vasti del Veneto, non può continuare a vivere in incertezza. Non vorremmo che per l’individuazione del nuovo direttore si intraprenda un percorso simile a quello per la realizzazione del nuovo ospedale. Chiediamo con forza che nei tempi più brevi possibili sia individuato un nuovo dg in grado di dare stabilità a una sanità sempre più in difficoltà».
Fabio Turato della Cisl Sanità: «Siamo molto preoccupati, la situazione amministrativa è bloccata, non abbiamo interlocutori. Per l’ordinaria amministrazione non ci sono problemi, ma le scelte più importanti chi le fa?».
Luigino Zuin della Uil Sanità: «C’è un vuoto politico e l’incapacità di gestire una cosa cosi importante». Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e membro della V Commissione Sanità in Regione, parla di «caos totale»: «Sono scandalizzato dalle dichiarazioni di Zaia che nel giorno in cui Dario aveva comunicato la decisione di andarsene, aveva sostenuto che tutto era pronto. In realtà ha ricevuto una serie di “no” col risultato che la Usl più grande del Veneto è senza direttore. Si vuole destrutturare completamente la sanità padovana?».
Sinigaglia annuncia poi l’intenzione di organizzare, nei prossimi giorni, un presidio davanti a via degli Scrovegni per chiedere tempi celeri per il nuovo direttore. Intanto continua il toto-nomine. L’ipotesi al momento più diffusa è quella dell’arrivo di un commissario, nella figura del direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan.
Il Mattino di Padova – 17 giugno 2016