Il Corriere del Veneto. Quasi ventiquattro mesi di lotta quotidiana sul fronte del Covid cominciano pesantemente a farsi sentire. Non solo dal punto di vista fisico e psicologico per quanto riguarda l’intero personale medico sanitario, adir poco stremato dalle ondate pandemiche di cui ormai si è perso anche il numero, ma pure a livello economico in merito ai conti, sempre più in rosso: sia dell’Usl 6Euganea che dell’Azienda Ospedaliera. Un mega passivo che, sommando le stime degli uffici di via Scrovegni con quelle dei piani alti di via Giustiniani, potrebbe arrivare a sfiorare, entro la fine dell’anno che èappena iniziato, i 320 milioni di euro.
In sostanza, giusto per rendere l’idea, circa metà della cifra che servirebbe per realizzare il nuovo ospedale di Padova Est. A scrivere il tutto nero su bianco, in due apposite delibere, sono stati nei giorni scorsi il direttore generale dell’Usl, Paolo Fortuna, e quello dell’Azienda, Giuseppe Dal Ben, approvando i rispettivi bilanci di previsione 2022 e prevedendo appunto un rosso di 185,9 milioni di euro da una parte e di 132,3 dall’altra. In totale, come detto sopra, 318,2 milioni di euro.
Nel dettaglio, per quanto concerne entrambe le strutture che fanno capo alla Regione, il grosso del passivo è determinato dallo sbilancio tra il valore e i costi della produzione: meno 161,7 milioni di euro per l’ente divia Scrovegni e meno 109,2 per quello di via Giustiniani. Uno sbilancio, si legge nei due documenti in questione, aggravato (enon in misura marginale) dal persistere della pandemia che, per quanto concerne l’Usl, come peraltro avviene da fine febbraio 2020, continuerà a comportare spese extra come ad esempio: “Acquisto di prestazioni sanitarie e sociosanitarie da privato accreditato e non; incremento indennità infermieristica per medici di base; rimborso ai medici di base, pediatri e medici di continuità assistenziale per l’esecuzione dei tamponi antigenici; coinvolgimento nella vaccinazione dei medici di base edegli odontoiatri; acquisto da enti privati accreditati e non di prestazioni di laboratorio-microbiologia per ricerca positività al Covid; costi per pulizie e sanificazioni; e smaltimento rifiuti speciali da Covid”. Spese a cui vanno aggiunte quelle per la realizzazione delle nuove terapie intensive negli ospedali di Cittadella, Camposampiero e Piove di Sacco. Mentre a proposito dell’Azienda, l’impatto della pandemia sul totale delle perdite viene stimato in 30 milioni di euro, di cui un terzo relativo all’aumento del costo del personale.
“Se gli investimenti che abbiamo preventivato sono certi – puntualizza la direttrice amministrativa dell’Usl, Michela Barbiero – non lo sono invece quelli dei ricavi, nel senso che, al momento, non sappiamo ancora l’entità dei finanziamenti regionali e statali di cui potremo usufruire nel corso dell’anno, soprattutto in merito all’emergenza Covid”. Mentre dall’Azienda fanno sapere che “il bilancio di previsione è uno strumento tecnico economico e,di conseguenza, l’effettiva consistenza sia delle spese che, in particolare, degli introiti si potrà conoscere soltanto con la stesura del bilancio d’esercizio”.
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